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CI T T A D I N A NZ A
CITTADINANZA
T
AT
A
ATTIVA
V
I
Il “fattore plastica” •LA VOCE DELLA•
Proprio come tutti gli altri animali, anche l’essere umano
fa parte degli ecosistemi. Tuttavia, con le sue attivi-
tà, dallo sfruttamento di sostanze naturali per realizzare
prodotti all’insediamento di campi coltivati e centri urbani,
l’uomo può cambiare gli equilibri degli ecosistemi.
Per descrivere i modi e la gravità dei nostri interventi sul mondo naturale si parla di
impatto ambientale. Un esempio è quello dell’utilizzo della plastica, un materiale
che si presenta in vari tipi (PET, PVC, polipropilene ecc.) e che, per le sue caratte- LA DISCIPLINA
ristiche, non può essere “aggredito” dai decompositori, cioè non è biodegrada-
bile: è un “fattore estraneo” che gli organismi non riconoscono.
Perciò la plastica, abbandonata nell’ambiente, si accumula mentre, come hai im-
parato, negli ecosistemi la materia dovrebbe riciclarsi.
Da quando, circa 100 anni fa, ha conquistato il mondo, la plastica ha iniziato a
disperdersi nel suolo e negli oceani, frammentandosi anche in piccole particelle:
rischia così di intrappolare gli animali o di esserne inghiottita,
entrando così nelle catene alimentari.
RIDURRE LA PLASTICA
Per combattere l’inquinamento della plastica, si stanno cercando
nuove soluzioni. Per esempio, in Italia dal 2018 è vietato l’uso di
sacchetti di plastica (come quelli per imbustare verdura, frutta...),
che devono essere sostituiti da quelli in bioplastica, un materiale
biodegradabile ottenuto dal mais, dal grano e dalle patate.
Dal 2019 è vietato l’uso dei bastoncini di plastica per la pulizia
delle orecchie. Nel 2021 l’Unione Europea metterà al bando
diversi prodotti di plastica usa e getta, come cannucce,
piatti e posate.
Osserva la bambina a lato. Che cosa faresti al suo posto
per ridurre il consumo di plastica? Rifletti e confrontati
con i compagni.
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