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Attività 8         APPROFONDIMENTI DI PERCORSO


                   Imhotep, grande medico egizio





               La prima cosa che il medico mi guardò furono i denti. Li osservò e, rivolgendosi a
               mio padre, chiese: – Che cosa avete dato da mangiare a questa ragazzina?
               Mio padre spiegò: – Ha mangiato come noi ieri sera: pane e cipolle... Sembrava
               aver digerito benissimo, ma questa notte si è sentita molto male.
               – Mangio sempre pane e cipolle la sera: il pesce o la carne li consumiamo solo a
               pranzo... – aggiunsi io.
               Il medico appoggiò le dita sul mio polso, poi tastò i muscoli delle braccia e infine,
               con le due mani sovrapposte, mi schiacciò la pancia. – Ti fa male? – chiese.
               – Solo un po’... – risposi.
               – È una malattia che posso curare, una semplice indigestione... – annunciò solen-
               nemente il medico. – Datele orzo bollito per sette giorni.
               Orzo bollito? E chi aveva voglia di inghiottire orzo bollito per sette lunghi giorni?
               Decisi di protestare: – Non posso sopravvivere mangiando solo orzo lesso!
               Mio padre mi trascinò giù da lettino: – Merit Ptah! L’illustre medico Imhotep si è
               degnato di visitarti... Non fare capricci!
               Sapevo che cosa stava provando mio padre: avevamo scomodato niente meno
               che il più grande dei medici del Paese, l’ur sunu, il capo di tutti i medici d’Egitto.
                                               – Scusami, padre. E scusami anche tu, Imhotep... –
                                                    dissi a bassa voce.
                                                       Mio padre si avvicinò a Imhotep per salutare e
                                                         gli chiese: – Come posso fare per sdebitarmi
                                                           con te?
                                                            Imhotep trovò la soluzione: – Sei un ottimo
                                                             artigiano: ho visto i tuoi canopi per la tomba
                                                             del sovrano: sono magnifici! Costruiscimi
                                                             un vaso d’alabastro per mescolare le mie
                                                             erbe... Qualcosa di piccolo, però, perché
                                                             in fondo non ho fatto molto!
                                                            – Avrai il tuo vaso! – rispose mio padre, e
                                                           ci allontanammo. Con la coda dell’occhio
                                                          guardai Imothep: era tornato a leggere i rotoli
                                                        di papiro sparsi sul suo grande tavolo.
                                                       Nadia Vittori, Imhotep e il mistero della piramide, Lapis edizioni



                    Ricordi che cosa sono i canopi? In quale situazione erano utilizzati? Consulta
                   il tuo Sussidiario, se ne hai bisogno, poi spiega.

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                   Obiettivo: Ricavare informazioni da un testo narrativo di genere storico relativo alla civiltà egizia.  31
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