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PRIMAVERA
... E IO ASCOLTO
Il folletto comincia a provare un po’ di timore.
– Coraggio, Tersillo! – dice a se stesso. – Non devi aver paura! Avanti!
A un tratto, si trova davanti due enormi occhi e due lunghi denti scintillanti.
– Aaah! – strilla il folletto. E come batte il suo cuore!
Una voce sottile gli dice: – Se tu fossi un coniglio, non ti saresti
perso. Seguimi, dai! Ti mostro io la strada.
Seguendo il coniglio, il folletto percorre ancora molte lunghe
gallerie e finalmente laggiù in lontananza vede la luce.
– L’uscita! – esclama sollevato.
– Una uscita... – precisa il coniglio. – Che si trova ben
lontana da quella dove ti sta aspettando la volpe.
– Mi hai salvato! – esclama Tersillo. – Grazie, e scusami per
aver invaso la tua casa e aver creato tutta questa confusione.
– Non preoccuparti, capita a tutti di perdersi, qualche volta.
Anche a me, pensa un po’... – dice il coniglio. – Ciao!
Poco dopo il folletto è a casa. Sulla soglia lo aspetta Jerry, molto preoccupato.
Con la bella stagione, lo scoiattolo è tornato a vivere sugli alberi, ma ogni tanto
si incontra con il suo amico folletto. Tersillo infatti lo aveva invitato a cena e il
piccolo Jerry è lì che aspetta già da un po’, con un bel ramo di fragoline fra le
zampe. Tersillo lo abbraccia ridendo.
– Forse ti starai chiedendo perché sono così allegro, vero? – gli chiede, poi
aggiunge: – Perché sono ancora tutto intero! Sono stato inseguito da una volpe!
Lo scoiattolo si rasserena e subito fa cenno a Tersillo di voler entrare in casa.
– Hai ragione, è già passata l’ora di cena! – dice il folletto. – Purtroppo non ho
potuto preparare nulla... Mangeremo le tue fragoline!
Jerry fa una faccina delusa, ma torna subito allegro. Un ramo di fragoline e un
amico sono una buona compagnia, per una serata di primavera.
Maria Vago
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