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CITTADINANZA
ATTIVA
Per non dimenticare: la Shoah •LA VOCE DELLA•
Sai già che con la diaspora gli Ebrei si dispersero in va-
rie zone del mondo. In alcuni Paesi non furono ben ac-
colti, anzi furono obbligati a vivere in quartieri separati dal
resto della città. In questi quartieri, chiamati ghetti, si dove-
vano rispettare leggi particolari: gli Ebrei spesso dovevano
portare un simbolo per farsi riconoscere e la loro libertà
era limitata.
Nel 1930 circa, in Germania si affermò il Partito Nazista, LA DISCIPLINA
che voleva mettere in atto un progetto folle: eliminare tutti gli
Ebrei. In un primo momento vennero approvate delle leggi
per escludere gli Ebrei da tutte le attività economiche e politiche del Paese.
Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, gli Ebrei cominciarono a essere
catturati, rinchiusi in campi di concentramento e uccisi.
La guerra fece 15 milioni di vittime in tutto il mondo e, tra esse, 6 milioni erano
Ebrei. Questo sterminio è chiamato Shoah, una parola che in lingua ebraica
significa “catastrofe, distruzione”.
Per ricordare la tragedia della Shoah, il 27 gennaio di ogni anno si celebra la
Giornata della Memoria. Un modo per non dimenticare quanto è accaduto
in passato è quello di conoscere sempre meglio le usanze ebraiche. Puoi
cominciare da ciò che osservi e leggi qui di seguito.
TALLET SHOFAR KIPPAH
È uno scialle per la preghie- È uno strumento musicale È il copricapo indossato da-
ra. Viene consegnato ai ragaz- che si ricava da un corno di gli uomini adulti e dai ragazzi:
zi che compiono 13 anni, l’età ariete o di capro: è utilizzato è obbligatorio nei luoghi di
in cui si è considerati adulti. durante le cerimonie religiose. preghiera.
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