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IN VIAGGIO CON LA FANTASIA




























                                             L  A F        A   T   A M          U   S    ON        A             LEGGE
                                             LA FATA MUSONA


                                                                                                           L'INSEGNANTE


                                             C’erano due fate cugine che vivevano in un bosco. Una si chiamava
                                             Venticello Gaio e l’altra Venticello Sconsolato. Dai loro nomi
                                             si capisce che una era sempre allegra e l’altra invece era sempre
                                             di cattivo umore.
                                             Venticello Gaio si annoiava molto a svolazzare insieme a una fata
                                             musona come sua cugina e cercava in tutti i modi di farla sorridere:
                                             – Guarda che buffi fiori! Guarda che strane foglie!
                                             Ma tutto quello che a lei metteva allegria a Venticello Sconsolato
                                             faceva venire una terribile tristezza: – Eh, quei poveri fiori presto
                                             saranno appassiti! E quelle foglie tra poco cadranno a terra e...
                                             Venticello Gaio non ne poteva più. “Devo fare qualcosa” pensò.
                                             Così indossò un vestito fatto di buio e preparò una notte
                                             straordinaria. Andò da tutti i fiori, da tutti gli alberi, da tutti gli animali:
                                             – Un concerto! Un grande meraviglioso concerto che risuoni ovunque,
                                             ecco quello che ci vuole. Lo dirigerò io, con la magia del mio vento.
                                             Quella notte tutto il bosco suonò una musica che non si era mai
                                             sentita. La luna scese quasi fino agli alberi per ascoltare meglio.
                                             Il concerto durò fino all’alba e il finale fu la parte più bella.
                                             Quando la musica tacque, Venticello Sconsolato fece un applauso.
                                             – Già finito? – chiese. – Ancora un pezzetto... – supplicò.
                                             La musica ripartì e il bosco si riempì di nuovo di suoni e rumori.
                                             – Vi prego, non smettete!
                                             E il concerto continuò. Da quel giorno, alberi e animali suonano una
                                             musica che non finisce mai. Chiunque vada nel bosco la può sentire.
                                             Anna Vivarelli, Piccole storie matte, Interlinea



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