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E giù una spolverata bianca, tanto che il boccone era
salatissimo. Ma la pastasciutta era così buona che
Giorgio, piano piano, continuò.
– Ancora un po’ insipida, vero? – disse la zia, e giù altro
sale: Giorgio non riuscì ad andare avanti.
Nei giorni successivi, la zia continuò così: quando tutti,
tranne Giorgio, avevano finito di mangiare, aggiungeva
sale nel piatto del bambino, rendendo il cibo immangiabile.
Dopo tre giorni, Giorgio aveva mangiato metà piatto
prima che lei aggiungesse il sale. Dopo una settimana,
mangiando ancora più in fretta, riuscì a gustarlo per intero.
Zia Marcella se ne andò. Da allora Giorgio mangiò alla
giusta velocità, perché il sale l’aveva anche nel cervello,
e aveva capito la lezione.
Roberto Piumini, Una tira l’altra, Edizioni EL
DENTRO LA STORIA
Leggi e collega i cartellini alle tre parti della storia. Usa le linee.
INIZIO SVILUPPO CONCLUSIONE
Giorgio capisce Giorgio è un Interviene la zia Marcella
la lezione e impara bambino che che, ogni volta che Giorgio
a mangiare alla mangia sempre si attarda a finire il cibo,
giusta velocità. molto lentamente. aggiunge sale al suo piatto.
COM’È ANDA T A?
COM’È ANDATA?
QUESTA PROVA
È STATA... FACILE FACILE COSÌ COSÌ DIFFICILE
PERCHÉ? SPIEGA A VOCE ALL’INSEGNANTE.
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