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SCRIVO IL RACCONTO DI FANTASCIENZA
INVENTARE UN FINALE
I personaggi dei racconti di fantascienza vivono in un futuro ultratecnologico dove è
normale viaggiare a bordo di astronavi per raggiungere altri pianeti e incontrare gli alieni.
Segnali luminosi
La mia astronave era in avaria, ma ero riuscito ad atterrare su Kama.
L’astronave aveva toccato il suolo quando il sole stava per tramontare.
La notte a Kama dura cinquanta delle nostre ore.
Ed ecco nel buio disegnarsi una danza di punti luminosi a non più di un
metro da me: centinaia di lucciole formarono una palla luminosa sopra
la mia testa. Ma non erano lucciole. Sembravano api ed emettevano
una luce dieci volte più intensa di quella delle nostre lucciole.
La lunghezza delle notti di Kama doveva aver costretto la loro specie a
dotarsi di luce propria per sopravvivere.
Ma perché la palla? E perché proprio sulla mia testa?
Doveva essere un segnale, di cui io ero l’unico destinatario.
D’improvviso, la palla si sciolse e migliaia di puntini danzanti si allon-
tanarono per ricomporsi in un nuovo segnale: una freccia che si muo-
veva nell’aria, con un chiaro invito a seguirla...
In seguito i Kamiani si sono vantati di aver salvato un naufrago terrestre
da morte sicura, su un pianeta in cui, durante la notte, la temperatura
scende fino a cento gradi sotto zero. Ma furono quelle strane api a sal-
varmi, non i Kamiani. Furono loro a guidarmi fino alla porta del bunker e
a indicarmi il pulsante da premere per aprirne i battenti blindati.
Gianni Rodari, Agente x.99: storie e versi dallo spazio, Einaudi Ragazzi
Inventa un finale per questo racconto con l’aiuto delle domande-guida.
Chi incontra il protagonista nel bunker?
Che aspetto hanno gli abitanti dello strano pianeta? Che cosa fanno?
Come si conclude la vicenda? ESEMPIO
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Dentro il bunker incontrai tre ingegneri spaziali, che indossavano delle tute gialle e lumi-
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nose. Sembravano soli, ma non era così: il pavimento era ricoperto di piccolissimi alieni
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viola, che mi fissavano ed emettevano strani versi come cigolii di vecchie porte. Forse par-
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lavano fra di loro... Gli ingegneri mi fecero accomodare in una stanza a vetri e indicarono
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la mia astronave in avaria: ora era ricoperta di quei minuscoli alieni viola, che ripararono
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oli alieni viola, che ripar
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il guasto. Due ore dopo tornai a viaggiare nello spazio intergalattico.
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