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LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Il nostro pianeta, un bene comune
L’espressione “bene comune” indica qualcosa di prezioso che
appartiene a tutte le persone: per esempio, l’acqua è un
bene comune, è una ricchezza a disposizione di tutti. Natu-
ralmente se un bene è di tutte le persone, tutte le persone
devono impegnarsi a proteggerlo, ad averne cura.
Per proteggere i beni comuni sono importanti sia i compor-
tamenti personali sia le leggi di tutti gli Stati della Terra.
Nel tempo, però, i governi hanno spesso rispettato solo il
bisogno di progresso dell’uomo (per esempio, hanno desti-
nato molto denaro allo sviluppo delle industrie, dei traspor-
ti, delle vie di comunicazione, del commercio...) e non han-
no preso in considerazione le conseguenze che il progresso
può creare sulla Terra.
Così la Terra, ora, quasi non ce la fa più!
L’ONU e lo Sviluppo Sostenibile
A partire dal 1992 i membri dell’ONU hanno cominciato a riflettere
sullo Sviluppo Sostenibile ponendosi alcune domande fondamentali.
In quale modo l’uomo può Come possiamo prenderci cura
continuare a produrre e consumare del futuro di chi è giovane adesso?
e nello stesso tempo risparmiare e Quale mondo gli lasciamo
proteggere le risorse della Terra? in eredità?
I Paesi ricchi possono essere alleati
Il nostro pianeta quale sviluppo dei Paesi più poveri, cioè stringere
può sostenere, cioè sopportare? dei patti di solidarietà?
Grazie a queste riflessioni l’ONU ha prodotto diversi documenti che
indicano ai governi gli obiettivi da raggiungere per lo Sviluppo
Sostenibile. L’ultimo, approvato nel 2015 con la firma di 193 Paesi,
è l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
I documenti dell’ONU non hanno il valore di una legge, ma rappre-
sentano un impegno importante per tutti i Paesi che li firmano.
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