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FANTASTICANDO
LA BAMBINA CHE INVENTAVA STORIE
La bambina sognava sempre. Anche quando non dormiva. Anzi, di più.
Sognava a occhi aperti e vedeva cose che gli occhi non vedono.
Si raccontava storie più belle di quelle dei libri, perché erano diverse.
Alcune le facevano un po’ paura, ma apposta: era lei che si faceva
paura ed era contenta di rincuorarsi da sola, perché tanto erano
solo storie.
Le bambine delle storie non erano bambine normali. Nel loro
mondo, dove tutto era possibile, i pesci nuotavano nel cielo,
i boschi erano fatti di dolci e avevi una volpina come amica
invece di doverti accontentare di una tigre di peluche.
Quando la bambina andava a tavola, la mamma le diceva:
– Mi racconti una storia?
E la bambina cominciava.
Raccontava così bene che la mamma smetteva di man-
giare. Anche il papà era contento, perché la sua bambina
non gli chiedeva di inventare storie, cosa che l’avrebbe
messo in difficoltà, no: faceva tutto lei, e lui era abituato
ad ascoltare.
Sera dopo sera, la bambina raccontava quello che aveva
sognato.
Poi imparò a scriverlo, e adesso possiamo leggerlo an-
che noi, perché certe storie è meglio scriverle, altrimen-
ti svaniscono come i sogni, e invece una volta scritte
restano.
Nicoletta Ceccoli e Beatrice Masini, Sogni di bambine, Rizzoli
CAPIRE
Per ogni affermazione, indica con una se è vera (V)
o falsa (F).
• La bambina sognava solo quando dormiva. V F Esegui su un foglio un
• “Sognare a occhi aperti” significa “immaginare”. V F disegno intitolato: “Il mio
• I genitori raccontavano alla bambina delle storie. V F mondo della fantasia”.
• Le storie della bambina erano realistiche. V F Poi spiega ai tuoi
• Con l’immaginazione tutto diventa possibile. V F compagni quali elementi
• A volte le storie possono fare paura. V F hai disegnato e perché.
• Tutti possono inventare racconti di fantasia. V F
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