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VERIFICO LE MIE COMPETENZE








              Ricordi di campagna





              Quando guardavo le foto dei miei nonni, pensavo sempre
              che la nonna Teodolinda su un ring di pesi massimi ci sa-
              rebbe stata benissimo. Allora era giovane e non era ancora
              grassa come nei miei ricordi, ma aveva certe braccia che
              con uno se ne facevano due.
              Una delle cose più belle che mi ricordo della nonna è il
              suo odore, che assomigliava all’odore della mamma dopo

              il bagno. Lei diceva che erano le saponette, fatte in casa
              con una ricetta segreta che le aveva dato una strega, e io ci
              credevo, perché la nonna era così diversa dalle altre donne
              che tutto mi sembrava possibile.
              La sua grande passione era il pollaio. La nonna allevava i
              polli come se fossero figli suoi, li conosceva uno per uno,
              li chiamava per nome. Ma più ancora che per i polli, la
              nonna aveva una passione per le oche. Non so perché: lei
              diceva che erano molto intelligenti, ma io penso che fosse

              perché le assomigliavano un poco. Ce n’era una, Alfonsina,
              che era la sua preferita. Era così grande e grossa che io mi
              ci sedevo sopra e mi facevo portare a spasso per il cortile.
              La nonna diceva sempre che il nonno era l’uomo più bel-
              lo del paese e che aveva dovuto sudare sette camicie per
              accalappiarlo. Ma forse esagerava un po’. Io il nonno non
              me lo ricordo proprio bello, ma alto e diritto, con i capelli

              al vento, e un filo d’erba sempre in bocca.
              Con il nonno passai il periodo più bello della mia vita. La
              prima cosa che ricordo è la tazza con lo zabaione. Ogni                 Indica le risposte corrette.
              mattina il nonno mi preparava lo zabaione con l’uovo e                  1 Il testo descrive:
              lo zucchero. Io stavo a letto, ancora mezzo addormentato,                    la casa di campagna
              e cominciavo a sentire il nonno, di sotto, che sbatteva:                     la nonna Teodolinda
              toc-toc-toc. Allora mi svegliavo un po’ alla volta e, mentre                  la nonna Teodolinda e il nonno
              aspettavo, mi divertivo a guardare il sole che entrava dalle            2  Una caratteristica della nonna è:
              fessure delle imposte e disegnava tante righe dorate nell’aria.                avere un buon profumo di

              Mezz’ora ci voleva, per far diventare lo zabaione morbido                    sapone
              come la panna montata.                                                        preparare delle buone torte al
                                                                                           cioccolato
              Detto così sembra una cosa da niente, ma era la cosa più                      lavare i panni con un sapone
              buona che al mattino si potesse mangiare.                                    molto profumato

                                 Angela Nanetti, Mio nonno era un ciliegio, Einaudi Ragazzi

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