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LEGGERE, CAPIRE E RACCONTARE

                                  UNA BICICLETTA NUOVA
                                  UNA BICICLETTA NUOVA





            1 	Leggi il racconto rispettando le pause:	allenati	prima
           	   a	bassa	voce,	poi	leggi	ad	alta	voce.

                Il centro commerciale era affollato, come al solito, ma ab-
                biamo trovato subito il reparto con le biciclette: stavano in
                parte addossate a una parete, in parte inserite in una specie
                di rastrelliera. Non c’era nessuno a cui chiedere informazio-
                ni, così ci siamo messe a passarle in rassegna, una per una.
                ‒ Quella ti piace, Valentina? ‒ mi domandava zia Elsa.
                Io esaminavo la bici in questione, poi rispondevo: ‒ È bella,
                ma ce ne sono di migliori.
                In realtà avevo subito adocchiato i modelli più costosi tra

                quelli esposti, ma ero intenzionata a non far spendere alla
                zia una somma eccessiva. Perciò guardavo i modelli più
                semplici, senza tanti fronzoli, ma con le ruote belle robuste.
                ‒ Questa mi sembra buona ‒ ho detto a un certo punto. ‒ Ha
                delle ruote che vanno bene anche nel fango.
                ‒ Guarda quella com’è carina ed elegante! ‒ ha subito detto la zia.
                ‒ Ma è la sostanza che conta! Fidati, me ne intendo di biciclette.
                ‒ Allora ci vuole qualcuno che la sganci dalla parete. Ora però non c’è nessun addetto. Vado
                a vedere di là...
                Poco dopo la zia è tornata con un commesso. Io ho indicato: ‒ Voglio quella!
                ‒ D’accordo, vi faccio la bolla. Andate a pagare e venite a ritirarla.
                Mentre pagavamo, la zia mi ha bisbigliato: ‒ Quel commesso non sembrava molto convinto
                della tua scelta.
                ‒ L’importante è che lo sia io! Questa andrà benissimo, sono sicura ‒ le ho detto.
                 Non appena abbiamo ritirato la bicicletta, zia Elsa mi ha proposto di provarla.
                ‒ La inforco quando arriviamo a Parco Stura ‒ le ho promesso.
                La bicicletta, con il suo forte odore di gomma e di vernice, sembrava appena uscita dalla fabbri-
                ca. L’avrei sentita davvero “mia” soltanto dopo decine di corse sull’asfalto, sulla terra battuta e

                sui prati. Arrivate al parco, la zia si è seduta su una panchina e mi ha guardata zigzagare sulle
                stradine che attraversano i prati. Quando sono tornata da lei, le ho detto: ‒ Prova superata,
                zia. La bici è perfetta. Vuoi farci un giro anche tu?
                ‒ Forse è meglio di no, sono mesi che non metto i piedi sui pedali!
                ‒ Non ti sarai dimenticata! Dai, provaci.
                La zia è salita sulla bici con un po’ di esitazione. All’inizio ha oscillato, poi ha preso slancio e
                ha percorso tutto il sentiero che conduce verso corso Giulio Cesare. Al suo ritorno era rossa
                in viso ma contenta. Io l’ho accolta con un applauso.

                                                                                 Angelo Petrosino, Tutti per papà , Piemme Junior


                                        Leggere,	comprendere	e	produrre	un	racconto realistico;
        100                               rispondere	a	quesiti con risposta a scelta multipla.
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