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IL RACCONTO FANTASTICO              TRASFORMO IL TESTO





                    LA FAVOLA DAL PUNTO DI VISTA DI...




               Le favole del tuo libro delle Letture o quelle che ti sono state raccontate hanno sempre
               un narratore esterno, come quella che stai per leggere.




                                          Il corvo e la volpe


                                          Sopra un alto albero se ne stava appollaiato un corvo, pregustando il mo-
                                          mento in cui avrebbe divorato il bel pezzo di formaggio che aveva rubato.
                                          Una volpe lo vide, con quel gustoso boccone nel becco; gli si avvicinò e
                                          cominciò ad adularlo: – Caro corvo, non c’è nel bosco uccello più bello di
                                          te. Le tue penne luccicano come l’ebano; le tue zampe, poi, sono... divine.

                                          Immagino perciò quanto sia magnifico il tuo canto...
                                          Allora il corvo, vanitoso, volle dimostrare le sue qualità: si schiarì la voce e
                                          spalancò il becco per iniziare a cantare, ma il formaggio gli sfuggì.
                                          La volpe, che non aspettava altro, afferrò al volo il boccone. E, mentre scap-
                                          pava, gridò al corvo: – Ecco, amico, la giusta punizione per la tua vanità!
                                                            Jean de La Fontaine, Le fiabe degli animali parlanti, Editoriale Del Drago



                    Ora mettiti nei panni di uno dei due protagonisti. Scegli se interpretare il corvo o la volpe
                  e racconta la favola dal “tuo” punto di vista.

                  IL RACCONTO DAL PUNTO DI VISTA DEL CORVO
                  IL RAC C ONT  O DAL PUNT    O D I VIST A DEL C ORV  O
               ....................................................................................................................................................................................................................................................
                  M e ne stavo appollaiato c omodamen     t e su un r amo, sognando il momen   to in cui avr ei dato
                  Me ne stavo appollaiato comodamente su un ramo, sognando il momento in cui avrei dato
               ....................................................................................................................................................................................................................................................
                                ggio a qu
                                                                orma
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                                                           o di f
                  il primo assaggio a quel delizioso pezzo di formaggio che avevo rubato.
                                             elizioso pezz
                  il primo assa
               ....................................................................................................................................................................................................................................................
                                  to, men
                                                       atto dai miei pensieri, arrivò una volpe e mi disse: – C
                        erto pun
                                            e er
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                                                                                                                ar
                  A un certo punto, mentre ero distratto dai miei pensieri, arrivò una volpe e mi disse: – Caro
                  A un c
                                          tr
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                                                                     e tu
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                                                ello più bello di t
                                è nel bosc
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                                                                                                     ebano; le tu
                                                                                         ano c
                                                                                      cic
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                   orvo, non c’
                                                                                                                  e
                  corvo, non c’è nel bosco uccello più bello di te. Le tue penne luccicano come l’ebano; le tue
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               ....................................................................................................................................................................................................................................................
                  zampe, poi, sono... divine. Immagino perciò quanto sia magnifico il tuo canto...
                  z ampe, poi, sono... divine. I mma gino per ciò qu an to sia ma gnific o il tu o c an to...
               ....................................................................................................................................................................................................................................................
                  L
                  La volpe aveva proprio ragione! Le mie penne sono bellissime e le mie zampe sono perfet-
                                                                                                                et
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                   a volpe avev
                                                                                                                  -
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                                                      e mie penne sono bellissime e le mie z
                                                                                               ampe sono perf
                                 a pr
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                                                           e. Allor
                            an
                               to è la mia qu
                                                                                  arle tutta la mia br
                                                                                                            a, aprii
                                              alità miglior
                  te. Ma il canto è la mia qualità migliore. Allora, per dimostrarle tutta la mia bravura, aprii
                  t
                   e. M
                       a il c
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                                                                   a, per dimostr
               ....................................................................................................................................................................................................................................................
                  il becco per schiarirmi la voce e iniziare a cantare. Ma, ahimè, in quel momento il pezzo di
                  il bec c o per schiarirmi la voc e e iniziar e a c an tar e. M a, ahimè, in qu el momen to il pezz o di
               ....................................................................................................................................................................................................................................................
                        ggio c
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                  formaggio cadde a terra.
                   orma
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                                dd
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                                           a.
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               ....................................................................................................................................................................................................................................................
                  Qu ella furba volpe, che non aspettav   a altr o, aff err ò al volo il boc c one. E, men tr e sc appav a,
                  Quella furba volpe, che non aspettava altro, afferrò al volo il boccone. E, mentre scappava,
               ....................................................................................................................................................................................................................................................
                  mi gridò: – E c c o, amic o, la giusta punizione per la tu a v anità!
                  mi gridò: – Ecco, amico, la giusta punizione per la tua vanità!
               ....................................................................................................................................................................................................................................................
                                    gione...
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                        to avev
                  Quanto aveva ragione...
                  Qu
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