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PROVA GUIDATA 1

LETTURA E COMPRENSIONE: il testo espositivo

UNA COMUNICAZIONE LENTA MA EFFICACE
L’uso di messaggi olfattivi da parte delle piante av-
viene anche nei nostri boschi: faggi, abeti e querce,
tutti indifferentemente si accorgono con dolore se
c’è chi rosicchia le loro foglie.
La foglia invia segnali elettrici esattamente come ac-
Domanda B5 cade nel corpo umano quando gli viene inflitta una
ferita. Tuttavia, quest’impulso non si propaga nel
giro di millisecondi come nel nostro organismo, ma
avviene in modo molto più lento. Poi occorre altro
tempo perché gli anticorpi si depositino nelle foglie,
così da rovinare il pasto ai parassiti: gli alberi sono
lenti a comunicare anche in caso di pericolo. Molti bruchi sono voraci

divoratori di foglie.
TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI
Le singole parti di un albero non funzionano in isolamento l’una dall’altra.
Se per esempio le radici incontrano un problema, quest’informazione si pro-
paga in tutto l’albero e può far sì che le foglie rilascino sostanze odorose la cui
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composizione è creata per quello scopo specifico.
È un’altra caratteristica che aiuta gli alberi a respingere l’attacco dei parassiti
che vengono riconosciuti come ospiti poco raccomandabili.

LE RADICI: MESSAGGI SOTTOTERRA
Gli alberi non si affidano solo all’aria. Preferiscono inviare i loro messaggi anche
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mediante le radici, che collegano tutti gli esemplari in una rete e lavorano indi-
pendentemente dalle condizioni atmosferiche.
Le radici delle querce, per esempio, inviano alla corteccia e alle foglie sostanze
amare e velenose, che eliminano gli insetti parassiti cambiando il sapore delle
foglie.
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Ottengono lo stesso effetto anche i salici, che si difendono producendo la sali-
cina, una sostanza invece benefica per noi umani; infatti, una tisana di corteccia
di salice allevia addirittura il mal di testa e abbassa la febbre ed è considerata
un precursore dell’aspirina.

(Tratto e adattato da: Peter Wohlleben, La vita segreta degli alberi, Macro)

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