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1      PROVA GUIDATA





                                   LETTURA E COMPRENSIONE: il testo narrativo


                                                    DIECI GIORNI SENZA SCHERMI

                                   PARTE 1
            Domanda A1
                                   – Se vi dico «dieci giorni senza schermi», che cosa vi viene in mente?
                                   Da un lato all’altro della classe ci guardiamo ridacchiando.
                                   La signora Guégan, a volte, ha delle idee così assurde...
            Domanda A2             – Allora? – insiste la professoressa. – Dieci miseri giorni senza che mettiate
                                   uno schermo davanti agli occhi. Niente televisione, niente consolle, niente
                                   computer... nemmeno il cellulare che vi prestano i vostri genitori.
            Domande A3             A quelle parole, scoppio a ridere fortissimo: sembra una barzelletta! Gor-
            e A4
                                   don, il mio migliore amico, mi segue a ruota. La risata, dopo un attimo, si
                                   diffonde tra i banchi come un’epidemia. E allora, è l’allegria generale.
                                   Be’, quasi generale.
                                   – Potrebbe essere carino provare.
                                   Non mi giro neanche. So già chi è stato a dire quella stupidaggine.
                                   – Potremmo provare tutti insieme – insiste Paloma.
            Domanda A5
                                   Ci giriamo a guardarla, allibiti, mentre la professoressa spiega: – Volevo
                                   proporvi proprio un’esperienza del genere. Tutti gli studenti della classe,
                                   per un periodo, potrebbero provare a stare senza schermi.
                                   Questa volta non ride nessuno. Anzi, c’è un silenzio di tomba.
                                   – Io comincerò già stasera! – esclama Paloma entusiasta.
                                   – Se accetterete di farlo, decideremo poi insieme tutti i dettagli – continua la
            Domanda A6
                                   signora Guégan. – Per esempio, potremmo fare delle locandine da appen-
                                   dere qui a scuola, per invogliare anche le altre classi a partecipare...
                                   – Non faremo nemmeno in tempo a invogliare gli altri – sussurra Gordon.
            Domanda A7
                                   – Dopo due giorni senza schermi, saremo morti di noia. E dei cadaveri che
                                   camminano non sono molto incoraggianti...
                                   – E se andassimo ai voti? – propone la professoressa.
                                   – Cioè facciamo un referendum? – chiede Anouk, la compagna di banco
                                   di Paloma.
                                   – Esatto! – annuisce la signora Guégan. – Qualcuno sa cosa vuol dire la
                                   parola «referendum»?

            Domanda A8             Ovviamente, Anouk, che abbiamo soprannominato «signorina Enciclope-
                                   dia», alza subito la mano: – È un modo per chiedere a un gruppo di perso-
                                   ne che cosa pensano di un argomento.
                                   – Proprio così! – approva la professoressa. – È un voto che vi permetterà di
                                   rispondere alla domanda: «Dieci giorni senza schermi: sì o no?».
                                   Io mi avvicino a Gordon, che sbuffa come una ciminiera per far capire che
                                   a lui, quel referendum, ha già dato sui nervi.
            Domanda A9             – Non preoccuparti. Ci saranno al massimo due «sì» – gli dico. – Quello
                                   di Paloma, che pensa che tutte le idee della professoressa siano geniali,
                                   e quello di Anouk, che non sa nemmeno cosa sia uno schermo, visto che
                                   passa tutto il suo tempo libero a studiare.



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