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I CINESI
                                                                                                                  La religione     STORIA


 La scrittura  Tra religione e mito




              Nell’antica Cina la popolazione rivolgeva le sue preghiere agli antena-
              ti, cioè alle persone della famiglia vissute in passato. Lo stesso re era

              considerato una divinità e si pensava che fosse mandato a governare
              proprio dai suoi antenati.
              Questo grande rispetto per la famiglia restò molto presente anche nel
              periodo più vicino all’impero.

              Per ricongiungersi con i propri antenati, i re e gli imperatori venivano
              seppelliti in tombe enormi e ricche di oggetti, che poi sarebbero serviti
              loro nell’aldilà.                                                                                                       LA DISCIPLINA


               Alla sua morte, il primo im-
               peratore Ch’in  venne  sep-
               pellito in un’enorme tomba,
               circondato da un esercito di
               6 000 guerrieri in terracot-
               ta a grandezza naturale, che
               avrebbero dovuto protegge-
               re l’imperatore nell’aldilà.












              Molti miti e leggende cinesi parlano proprio di religione, immaginando
              come possano essere il paradiso e la vita dopo la morte.



                 IL MITO


                Per gli antichi Cinesi il paradiso era una montagna, in cima alla quale si trovava
                il palazzo della Regina Madre. Qui cresceva il pesco dell’immortalità e il tempo
                non aveva importanza: chiunque avesse assaggiato un frutto del pesco sarebbe
                diventato immortale.

                Le pesche maturavano  ogni 6000 anni. Quando i frutti erano  maturi, veniva
                proclamato il compleanno della Regina Madre.
                Gli esseri immortali erano invitati a un banchetto dove si servivano cibi eccezionali,
                come il fegato di drago.
                Al termine del banchetto si assaggiavano le pesche dell’immortalità. Se un essere
                umano compiva un’impresa straordinaria, era  ammesso  alla  festa. Dopo aver
                mangiato la pesca dell’immortalità, poteva tornare a vivere infinite volte.


              Esercizi     Pagine 157 e 158                                                          Contenuti digitali             63
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