Page 22 - Letture 3
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PUO  SUCCEDERE ANCHE A ME


                       L’UCCELLINO


               CADUTO DAL NIDO





               Di fronte a casa mia c’è un grande
               albero. Questa primavera le ghiandaie

               ci hanno fatto il nido. E presto sono nati
               i loro piccoli.

               Un giorno sentii un rumore fortissimo provenire
               dall’esterno. Guardai fuori dalla finestra e vidi un giardiniere che potava

               gli alberi. Sembrava che gli alberi fossero dal parrucchiere.
               Un uccellino, spaventato, saltò fuori dal nido. Quando cadde a terra, alzò
               il capino per guardare il suo nido. Non poteva tornare sull’albero da solo,

               perché non sapeva ancora volare.
               Un pensiero mi attraversò la testa all’improvviso: “Devo salvarlo, o stanotte

               potrebbe finire nelle grinfie del gatto!”.
               Scesi in giardino e camminai lentamente verso l’uccellino. Provai a
               catturarlo, ma si muoveva troppo in fretta. Allora corsi in garage e presi

               una vecchia gabbietta e un retino da farfalle.
               – Ti aiuto io, uccellino!

               Lo raccolsi delicatamente e lo misi nella gabbia.
               All’inizio l’uccellino pigolò e sbatté le ali, spaventato.

               – Stanotte starai qui, domani troverò un modo per riportarti dalla tua
               famiglia – gli dissi.

               Io guardavo l’uccellino e lui guardava me. Notai le sue belle piume e
               il ciuffo sulla testa e decisi di chiamare quella soffice creatura “Angelo”.

               Yuna Kahng, L’uccellino caduto dal nido, Gribaudo



               MI PIACE   CAPIRE


                  Rispondi a voce a tutti questi perché.
                     Perché l’uccellino cade dal nido?
                     Perché il bambino pensa di doverlo salvare?

                     Perché il bambino mette l’uccellino nella gabbietta?
                     Perché alla fine decide di chiamarlo “Angelo”?




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