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LA MIA PROVA
46 non il luccichio dell’occhio dello Ienoso, lì accanto a lui. Dappertutto c’era
47 odore di catrame, di umidità, di ruggine e di carbone.
48 – Poco rassicurante, eh? – mormorò lo Ienoso con il suo inquietante filo di voce.
49 Poi, come per spaventare ancora di più il Cane, scoppiò in una lunga risata
50 che rimbombò a lungo tra i capannoni.
51 Scalarono una collinetta di sassolini, che rotolavano giù sotto il loro peso.
52 Giunti in cima, il Cane sentì qualcosa di ghiacciato sotto le zampe. Lassù
53 nel cielo, una nuvola si squarciò. Per una frazione di secondo il Cane vide
54 delle rotaie che rilucevano fino all’orizzonte.
55 – Ecco – disse lo Ienoso. – Il sud è là in fondo, dritto davanti a te. Addio.
56 E sparì.
57 Le nuvole si richiusero. Il Cane non avrebbe mai creduto che una notte po-
58 tesse essere così buia.
Daniel Pennac, Abbaiare stanca, Salani
Rispondi e completa.
1 Dove si svolgono i fatti?
Lungo una ferrovia.
Nelle strade e nella stazione di una città di fantasia.
Nelle strade e nella stazione di Parigi.
In un capannone.
2 Chi sono i personaggi?
Un cane e un’apparizione, cioè un personaggio immaginato dal cane.
Un cane e una iena.
Due cani.
Un cane e una bambina di nome Mela.
3 Perché uno dei due personaggi si chiama “lo Ienoso” (righe 17-19)?
Perché assomiglia a una iena.
Perché è molto cattivo.
Perché non ride mai.
Perché è particolarmente bello.
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