Page 89 - CIAO SCUOLA 3_Letture e scrittura
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LA FAVOLA
IL TOPO MANGIA-GATTI
Un topo di biblioteca andò a trovare i suoi
cugini, che abitavano in un solaio.
– Voi non sapete leggere! – disse il topo. – E
conoscete poco il mondo. Per esempio, avete
mai mangiato un gatto? Io ne ho mangiati
alcuni e non hanno detto neanche ahi!
– Da noi sono i gatti che mangiano i topi! – dissero i cugini.
– E avete mai mangiato un cane? E un elefante, una principessa, un albero di Natale,
li avete mai assaggiati?
In quel momento un gatto, nascosto dietro un baule, balzò fuori con un miagolio
minaccioso. Era un gatto vero, in carne e ossa, con baffi e artigli. I topolini volarono a
rintanarsi, tranne il topo di biblioteca, che per la sorpresa era rimasto immobile sulle
sue zampe come una statuina. Il gatto lo afferrò.
– Tu saresti il topo che mangia i gatti?
– Sì ma... restando sempre in biblioteca...
– Ah, ho capito. Mangi le loro figure stampate nei libri.
– Qualche volta, ma solo per ragioni di studio.
– Certo, anch’io apprezzo i libri. Ma studiare sui libri non basta:
ci vuole anche l’esperienza! Non tutti i gatti sono fatti di carta...
Per fortuna del povero prigioniero, il gatto vide passare un
passerotto, si distrasse, e così il topo di biblioteca
fuggì di corsa per tornare tra i suoi libri.
Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi
MI PIACE CAPIRE
Quale buffa situazione accade in questa favola? Spiega a voce.
PAROLE NUOVE
In questa favola il topo di biblioteca è un vero topo. Ma questa espressione ha anche
un altro significato: scoprilo con l’aiuto di un adulto e spiega con le tue parole.
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