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IL RACCONTO STORICO
            I L  R A C CO N T O  S T O R I C O

               LE INFORMAZIONI
               L E I N F O R M A Z I O N I       Il primo viaggio a Roma

                                                 Da bambino avevo sognato spesso di poter, un giorno, compiere imprese
                                                 da eroe, in nome dell’Impero. Questo desiderio nacque in me quando

                                                 accompagnai a Roma mio padre, umile agricoltore, per vendere il vino.
                                                 La città era splendida, ricca di palazzi magnifici. Il foro era colmo di gente,
                                                 sembrava un formicaio. Appena arrivati, io e mio padre cercammo un buon
                                                 posto nella piazza dove fermarci con il carro e mettere in mostra le nostre
                                                 anfore di vino. Improvvisamente esclamai: – Guarda, papà: dove stanno
                                                 correndo tutte quelle persone?
                                                 Mio padre rispose: – Sembra che vadano a vedere qualcosa, vai anche tu!
                                                 Così, seguendo la folla, assistetti allo spettacolo più entusiasmante e
                                                 meraviglioso della mia vita. Per la strada sfilavano uomini avvolti in mantelli
                                                 rossi fiammanti, seguiti da trombettieri che suonavano. Dietro di loro c’erano
                                                 i nemici catturati e schiavi che portavano bauli dorati colmi di gioielli, oro,
                                                 pietre preziose, poi ancora soldati nelle loro luccicanti armature e un carro
                                                 ornato da ghirlande di fiori, che trasportava un uomo salutato da tutti.
                                                 In un primo momento avevo pensato che si trattasse di Giove, il padre degli dei,

                                                 perché indossava una tunica color porpora ornata di stelle d’oro, calzava
                                                 sandali dorati, teneva in mano uno scettro d’avorio e sul capo portava una
                                                 corona d’alloro; uno schiavo reggeva, sopra di lui, una corona d’oro... la stessa
                                                   che poco prima avevo ammirato sulla testa della grande statua di Giove.
                                                      Eccitato da quella apparizione, esclamai ad alta voce: – Ma quello è Giove!










































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