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Ati, la piccola etrusca














                 Claudia sorrise: – Già! Voi Etruschi siete così originali, con la
                 vostra idea che anche le donne possono fare le cose degli uomini!
                 Io non potrei mai andare in giro come fai tu. Studiare, poi, non se
                 ne parla! A Roma sarei considerata una cattiva ragazza.
                 Ati osservava la cugina. Erano così diverse l’una dall’altra! Ati

                 cercava la comodità: i suoi capelli erano acconciati in modo
                 semplice, il suo abito era di lino e senza fronzoli, stretto ai fianchi
                 da una cintura sottile, e portava comodi sandali. Claudia invece
                 aveva una pettinatura elaborata, il suo vestito era raffinato, e
                 ai piedi calzava sandali impreziositi da pietre dure e con lunghi
                 lacci che stringevano le caviglie.
                 Claudia sospirò e disse, annoiata: – Che bel colore avete usato
                 per le pareti della casa!
                 A quell’ultima osservazione superflua, Ati esplose: – È possibile
                 che tu non sappia parlare d’altro che di vestiti, arredamento e
                 di quanto sia poco dignitoso studiare? Ci tieni proprio a perdere
                 tempo con queste cose?
                 Claudia guardò la cugina, poi abbassò gli occhi. Era sorpresa e,
                 con la voce rotta dall’emozione, mormorò: – Che cosa credi? Credi

                 che sia facile dover nascondere che sei una persona intelligente?
                 Che vorresti studiare, come fai tu, cara cugina? Ma questo a
                 Roma non è possibile. Noi donne romane siamo fatte per badare
                 alla famiglia e alla casa. Lo sai o no, Ati?
                 Al culmine di quello sfogo, Claudia scoppiò a piangere.
                 Gianfranco Falcone, Ati l’etrusca e altri racconti, Fabbri Editori

                                                                                                      ME FUNZIONA
                                                                                                    O
                                                                                                  C COME FUNZIONA
                                                                                                     il racconto storico
                         Life  Skills  Un ruolo che pesa                                           	Indica	quali	aspetti	della
                                                                                                   società etrusca	e	di	quella
                   Claudia è una ragazza che, a causa del ruolo che le è stato dato                romana	emergono	dal	racconto.
                   nella società romana, non può davvero esprimere le proprie idee               	    	La	condizione	delle	donne
                   ed emozioni, e neppure avere progetti per il futuro. Anche oggi,              	    	Le	materie	scolastiche
                   secondo voi possono esserci situazioni simili? Parlatene in classe            	    	I	giochi	dei	bambini
                   con l'aiuto dell'insegnante.                                                  	    	L’abbigliamento



                                                                                                                                   41
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