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I IL RACCONTO STORICO
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Verso nuove terre
La sera stessa mi imbarcai da Sibari. Il vento era favorevole, le vele Che cosa VUOL DIRE?
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UOL
DIRE
si gonfiarono portando la nave verso sud, verso una nuova vita.
Navigammo per più di tre lune, sui liquidi sentieri del mare lungo le belle Documentati e spiega.
coste, fermandoci a fare rifornimento d’acqua dolce e di viveri freschi Che cosa si misurava
un tempo in lune?
nelle città che erano state fondate decenni prima da gente arrivata dalla Che cosa indica il verbo
nostra patria, la Grecia. Circondate da terre fertili, avevano trovato la doppiare?
ricchezza coltivando e commerciando il grano.
Le città greche si riconoscevano da lontano per la grandezza dei templi
dedicati ai nostri dei: Zeus, Hera, Atena, Afrodite. Santuari visitati e Mi piace CAPIRE
C
APIRE
venerati che sorgevano, splendenti di marmi, sui colli lungo il mare.
La vita a bordo era molto disagevole, stipati com’eravamo nella stretta All’inizio del racconto,
il protagonista parla del
nave sulla quale viaggiavano agricoltori con sacchi di sementi, artigiani suo viaggio “ verso una
con i loro attrezzi, architetti con i loro rotoli di disegni, artisti e, nuova vita” : alla fine
naturalmente, soldati armati per ogni necessità. del racconto si capisce
Il mare era pieno di pirati fenici che si appostavano dietro gli scogli per molto bene che cosa
piombare sulle navi e saccheggiarle. intendeva con quella
Doppiammo il capo di Scilla e Cariddi dove il mare, sempre tempestoso espressione. Spiegalo
con le tue parole.
in quel punto, per poco non ci sbatté sugli scogli.
Vedemmo la terra dei Ciclopi dove Ulisse e i suoi compagni avevano
corso il rischio di essere divorati dai suoi terribili abitanti.
Continuammo il viaggio lungo la costa boscosa, la prua ora era
volta verso nord, avanti, avanti finché non trovammo la terra
che l’oracolo aveva chiaramente indicato.
L’approdo era favorevole sulla foce di un fiume. La terra
sembrava fertile ai piedi di monti boscosi.
Ripenso ancora con emozione al momento in cui scendemmo
a terra: avanzavamo guardinghi, lungo la spiaggia silenziosa,
temendo che gli abitanti di quelle terre ci fossero ostili
e spegnessero il nostro sogno di una nuova patria,
respingendoci con violenza. Ma non fu così.
La nuova città, di comune accordo, fu dedicata al dio
del mare Poseidon, e Poseidonia fu chiamata.
Anna M. Breccia Cipolat, Gli amici di Pegaso, Tredieci editrice
LA RICERCA
Nel racconto sono citati luoghi, fatti e personaggi che si riferiscono alla storia e ai miti greci.
Organizzate una ricerca tra voi per saperne di più. Usate:
l’atlante per individuare i luoghi;
il vostro Sussidiario delle discipline per avere notizie sulla fondazione delle colonie greche;
internet o altre fonti per sapere come si chiama oggi l’antica Poseidonia.
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