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IO, TU, NOI
SUCCEDE ANCHE A PIPPI...
Pippi si buttò a sedere in un banco libero, senza che alcuno
glielo avesse assegnato; ma la maestra non sembrò notare la
sua maniera sgangherata d’agire.
Disse soltanto, in tono estremamente amichevole: – Benve-
nuta a scuola, piccola Pippi! Spero proprio che tu ti ci troverai
bene e imparerai tante belle cose.
– Tutto questo è giusto, ma io spero invece di avere le vacanze
natalizie che mi spettano – disse Pippi. – I diritti innanzitutto.
– Se vorrai esser così cortese da dirmi qual è il tuo vero nome, –
disse la maestra – io lo scriverò nel registro di classe.
– Mi chiamo Pippilotta Pesanella Tapparella Succiamenta, fi-
glia del Capitano Efraim Calzelunghe. Pippi non è che il mio
diminutivo, perché papà trovava Pippilotta troppo lungo.
– Bene, – disse la maestra – anche noi ti chiameremo sempli-
cemente Pippi. Cominciamo intanto a esaminarti un po’ per
vedere che cosa sai. Pippi, sai dirmi quanto fa 7 più 5?
Pippi la guardò un po’ stupita e corrucciata.
Poi disse: – Be’, se non lo sai tu, non aspettarti che te lo venga
a raccontare io!
Il narratore esterno
1 In questo racconto sembra proprio
che qualcuno si sia intrufolato nella classe
di Pippi per osservare che cosa succede
e raccontarcelo.
Infatti la storia è narrata:
da una persona estranea
da Pippi
dalla maestra
2 I verbi perciò sono espressi alla:
prima persona
seconda persona
terza persona
34 IL TESTO NARRATIVO