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4    PROVA AUTONOMA • B







                                           BULLISMO E CYBERBULLISMO


                                    Nessuno sa di preciso da dove venga il termine “bullo”, ma
                                  probabilmente deriva dal tedesco “bule”, che significa “amico”.
                             Questa parola ha preso nel corso del tempo il significato di “prepotente”.
                                        Quindi il bullo è un prepotente e basta? Non proprio.
                                                           O meglio, non solo.



                            PARTE 1
                            CHE COS’È IL BULLISMO

                            A tutti i ragazzi capita di litigare, e magari a volte anche di prendersi qual-
                            che pugno, ma il bullismo è qualcosa di molto diverso. Ecco perché.
                            1. Il bullismo coinvolge diverse persone: il bullo, il complice e la vittima.
                            2. Le prepotenze del bullo si ripetono nel tempo.
                            3. Vittime, bulli e complici condividono luoghi.

                            4. Il bullo è contento di essere un bullo: ride della vittima, non con la vittima.

                            I SOGGETTI COINVOLTI
                            A tutti capita di incontrare qualche prepotente, ogni tanto. Ma se questa
                            prepotenza diventa quotidiana, la persona presa di mira diventa una vitti-
                            ma. Per capire invece se un ragazzo è un bullo o un suo complice, bisogna
                            verificare se il suo comportamento verso il compagno non ha rispettato
                            queste due regole di base:
                            • uno scherzo è bello finché dura poco;
                            • in uno scherzo ridi con chi lo subisce, non ridi mai di lui.

                            I TEMPI

                            La prima regola per capire se un comportamento può essere considerato
                            un atto di bullismo o meno è riflettere sul proverbio “Uno scherzo è bello
                            finché dura poco”.
                            Sembra una semplificazione, ma questa regola è terribilmente vera.
                            Anche tu avrai preso in giro qualcuno e sarai stato preso in giro dagli altri.
                            È normale, è la vita... ed è divertente.
                            Ma perché sia uno scherzo, deve durare per poco tempo e poi finire.
                            Invece, come abbiamo detto prima, l’atto di bullismo si ripete nel tempo.
                            Se lo stesso “scherzo” ritorna per giorni, settimane, magari addirittura anni,
                            smette di essere tale. E può ferire in maniera molto grave.
                            I LUOGHI

                            Abbiamo anche detto che il bullo, la vittima e i complici devono passare
                            del tempo insieme, nello stesso posto. Spesso questo posto è reale come
                            il cortile della scuola. A volte, invece, si tratta di un luogo virtuale, che non
                            esiste. Questo luogo è la rete.




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