Page 110 - missione italiano potenziare
P. 110
LEGGERE, CAPIRE E SCRIVERE... L’AUTOBIOGRAFIA
UNA GRANDE FAMIGLIA
UNA GRANDE FAMIGLIA
1 Leggi le informazioni nel riquadro, poi leggi il testo con un’intonazione adatta.
A casa Vio, a Mogliano Veneto, siamo in sei: mamma Teresa,
Beatrice Vio, detta Bebe, papà Ruggero, il mio fratellone Nicolò, io, la mia sorellina Maria
è una giovane campionessa Sole e Taxi, il cane della mamma. Taxi è l’ultimo arrivato ed è
mondiale di fioretto che è il più coccolato, e Sole è un po’ gelosa perché quelle coccole
riuscita a eccellere nello una volta erano solo per lei. Per consolarla, mamma e papà
sport nonostante una grave le hanno regalato quattro tartarughe che adesso vivono in
giardino. Sole ha dato un nome a tutte ed è l’unica capace di
malattia le abbia fatto distinguerle davvero l’una dall’altra. O almeno così dice lei.
perdere braccia e gambe. Alla sera diventiamo sette, perché nonno Giorgio, il papà di
Bebe gareggia con arti mio papà, viene a cena da noi. Si è trasferito a due strade da
artificiali ed è per tutti casa nostra, da quando abbiamo perso la nonna Marzia: mi è
un esempio di coraggio e molto dispiaciuto che la nonna sia mancata, ma sono davvero
determinazione. contenta che lui sia venuto a vivere vicino a noi perché mi
aiuta tantissimo.
Nel fine settimana, in particolare per il pranzo della dome-
nica, a volte diventiamo nove, perché oltre a nonno Giorgio arrivano nonno Tino e nonna Meide,
il papà e la mamma della mia mamma che vivono anche loro, da poco, a un paio di strade da
casa nostra. Vivere in sei sotto lo stesso tetto non è sempre semplice, soprattutto per mamma e
papà che hanno dovuto incastrare i loro orari di lavoro con quelli della nostra scuola e dei nostri
impegni pomeridiani (non è un caso se il cane della mamma si chiama Taxi). Soltanto adesso che
siamo più grandi siamo diventati anche più autonomi: Nico ha preso la patente, tra un po’ anch’io
avrò la mia e Sole avrà solo l’imbarazzo della scelta in fatto di autisti. Magari sarà anche la volta
che smetteremo di essere in ritardo. Da piccola non me lo ricordo se eravamo sempre in ritardo,
adesso lo siamo spesso, molto spesso. Ok, quasi sempre. Ma per ottime ragioni. Ve l’ho detto,
vivere in sei sotto lo stesso tetto non è semplice. Però vi assicuro che è una delle cose più belle
che possono capitare a una persona.
Io sono stata molto indipendente fin da piccola: a otto anni, quando
ho cominciato a frequentare gli scout e a restare fuori a dormire
per i miei primi campi, ero l’unica bambina che riposava tran-
quilla e non chiedeva mai di telefonare a casa. Un po’ perché
i miei compagni scout sono stati come una famiglia per me.
Un po’ perché non ho mai avuto bisogno di stare attaccata a
mamma e papà e ai miei fratelli per sapere che ci vogliamo
bene. Papà dice che sono nata scout. I geni deve avermeli
passati la mamma, che è stata scout a sua volta, ma deve
averli concentrati tutti in me, perché in Nico e Sole non se
ne ritrova traccia. Mah... Che cosa vi stavo dicendo? Scusate,
quando attacco a raccontare, ogni tanto mi capita di divagare.
Ah, sì: da solo non sei nessuno, ma insieme si può arrivare
ovunque!
Beatrice Vio, Mi hanno regalato un sogno, Rizzoli
108 Leggere, comprendere e produrre un testo autobiografico; rispondere a quesiti con risposta a scelta multipla.