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IL RACCONTO DI FANTASCIENZA
            I L R A C C O N T O D I F AN T A S C I E N Z A



                        Vincere l’estinzione



                        – Eccoci qui, ragazzi! – Harper Rye sollevò l’ampolla perché i figli
                        potessero vedere. – Una farfalla, un’esperia variegata, estinta
                        da vent’anni eppure più viva che mai, intatta e piena di uova.
                        Finalmente l’abbiamo spuntata.
                        Kizzy buttò le braccia al collo della madre e la baciò.
                        – Lo sapevo che ce l’avresti fatta. L’ho sempre saputo.
                        – Ferma! – Harper mise in salvo l’ampolla e poi tornò ad
                        abbracciare la bambina.

                        – Anch’io sapevo che ce l’avresti fatta – mugugnò Frazer. A tredici anni, lui
                        era meno espansivo della sorella.
                        Kizzy lanciò un’occhiata alla macchina inventata da sua madre. Le ricordava
                        un’enorme ciambella.
                        Tutto era cominciato quattro anni prima, quando Harper Rye, ricercatrice laureata
                        in fisica, si era accorta che alcune particelle subatomiche sembravano in grado
                        di viaggiare indietro nel tempo. Dopo aver lavorato a lungo sulla propria scoperta,
                        Harper era riuscita a progettare e costruire un congegno che avrebbe dovuto
                        tornare indietro nel tempo per “prelevare” piante e animali e trasportarli nel suo
                        laboratorio. Aveva deciso di concentrarsi su specie che si erano estinte in tempi
                        non troppo lontani, spazzate via dalla caccia e dalla pesca, oppure dai pesticidi,
                        dall’urbanizzazione e dall’inquinamento.


                                           L’idea era quella di portare i maschi e le femmine di queste specie
                                               in un presente più verde e pulito, farli riprodurre e liberare
                                                  i piccoli nel loro ambiente naturale. In questo modo, si
                                                    poteva rimediare alle conseguenze di errori passati e
                                                      al vandalismo ecologico dell’uomo. Piante e animali

                                                        scomparsi per sempre sarebbero riapparsi, tornando ad
                                                         arricchire la Terra.
                                                          E c’era riuscita! Adesso la ricercatrice poteva
                                                           catturare, senza danneggiarla, una creatura piccola,
                                                           veloce e fragile come l’esperia variegata.
                                                            – Mamma, perché hai detto che non dobbiamo
                                                            parlare con nessuno del dispositivo? – chiese Frazer.
                                                            – Hai studiato un po’ di storia, no? – rispose
                                                            Harper. – Pensa al destino delle invenzioni.
                                                           L’aeroplano, per esempio. Il primo aereo ha volato
                                                          nel 1903. I due uomini che l’hanno progettato
                                                         probabilmente pensavano di regalare al mondo





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