Page 61 - Guida al testo_IL LIBROAGENDA 4
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ITALIANO
Willy Wonka, pagina 139
Interventi di semplificazione sul TESTO ORIGINALE
Il grande cancello della fabbrica di cioccolato cominciò ad aprirsi. D’un tratto, i cinque
ragazzi smisero di saltellare. Tutti gli occhi erano puntati sull’ingresso.
– Eccolo! – gridò una voce. – È lui!
Era proprio lui! Il signor Willy Wonka era apparso tutto solo subito dietro il cancello.
Che ometto straordinario!
Portava una tuba nera in testa. Indossava una giacca a coda di rondine di un bellissimo
velluto color prugna. I pantaloni erano verde bottiglia. I guanti grigio perla. In una mano
teneva un bel bastone da passeggio dal manico d’oro.
Una piccola, elegante barba a pizzetto gli ricopriva il mento. E gli occhi... gli occhi erano
di una luminosità meravigliosa. Sembravano continuamente sfavillanti e scintillanti.
L’allegria e il riso gli illuminavano il volto.
Che aspetto vivace! Appariva così sveglio e pieno di vita! Continuava a fare piccoli scatti
con la testa, cercando di afferrare tutto con gli occhietti vispi e luminosi. La vivacità dei
movimenti lo rendeva simile a uno scoiattolo furbo che guizza da un albero all’altro.
All’improvviso cominciò a saltellare a passo di danza sulla neve e, rivolto ai cinque
ragazzi raggruppati vicino al cancello, allargò le braccia e sorridendo gridò: – Benvenuti,
miei piccoli amici! Benvenuti nella mia fabbrica!
La sua voce era acuta e melodiosa: – Venite avanti uno per volta, per favore... Avanti il primo!
Roald Dahl, La fabbrica di cioccolato, Salani Editore
TESTO RIDOTTO E ADATTATO da proporre agli alunni
Il grande cancello della fabbrica di cioccolato cominciò ad aprirsi. Subito
i cinque ragazzi smisero di saltellare.
Dietro il cancello apparve lui: il signor Willy Wonka. Che ometto straordinario!
Portava un cappello a cilindro nero in testa.
Indossava una giacca a coda di rondine di velluto color prugna.
I pantaloni erano verde bottiglia.
I guanti erano grigio perla.
In una mano teneva un bastone da passeggio dal manico d’oro.
Sul mento aveva una piccola barba a pizzetto. E gli occhi erano luminosi e vispi.
Era allegro e sorridente, e molto vivace!
Muoveva la testa a scatti di qua e di là e i suoi movimenti erano così veloci
che sembrava uno scoiattolo che salta da un albero all’altro.
All’improvviso guardò i cinque ragazzi, allargò le braccia e sorridendo gridò:
– Benvenuti, miei piccoli amici! Benvenuti nella mia fabbrica! Venite avanti
uno per volta, per favore!
Roald Dahl, La fabbrica di cioccolato, Salani Editore
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