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ITALIANO





                                    Willy Wonka, pagina 139


             Interventi di semplificazione sul TESTO ORIGINALE

             Il grande cancello della fabbrica di cioccolato cominciò ad aprirsi. D’un tratto, i cinque
             ragazzi smisero di saltellare. Tutti gli occhi erano puntati sull’ingresso.
             – Eccolo! – gridò una voce. – È lui!
             Era proprio lui! Il signor Willy Wonka era apparso tutto solo subito dietro il cancello.
             Che ometto straordinario!
             Portava una tuba nera in testa. Indossava una giacca a coda di rondine di un bellissimo
             velluto color prugna. I pantaloni erano verde bottiglia. I guanti grigio perla. In una mano
             teneva un bel bastone da passeggio dal manico d’oro.
             Una piccola, elegante barba a pizzetto gli ricopriva il mento. E gli occhi... gli occhi erano
             di una luminosità meravigliosa. Sembravano continuamente sfavillanti e scintillanti.
             L’allegria e il riso gli illuminavano il volto.
             Che aspetto vivace! Appariva così sveglio e pieno di vita! Continuava a fare piccoli scatti
             con la testa, cercando di afferrare tutto con gli occhietti vispi e luminosi. La vivacità dei
             movimenti lo rendeva simile a uno scoiattolo furbo che guizza da un albero all’altro.
             All’improvviso cominciò a saltellare a passo di danza sulla neve e, rivolto ai cinque
             ragazzi raggruppati vicino al cancello, allargò le braccia e sorridendo gridò: – Benvenuti,
             miei piccoli amici! Benvenuti nella mia fabbrica!
             La sua voce era acuta e melodiosa: – Venite avanti uno per volta, per favore... Avanti il primo!

             Roald Dahl, La fabbrica di cioccolato, Salani Editore




             TESTO RIDOTTO E ADATTATO da proporre agli alunni


            Il grande cancello della fabbrica di cioccolato cominciò ad aprirsi. Subito
            i cinque ragazzi smisero di saltellare.
            Dietro il cancello apparve lui: il signor Willy Wonka. Che ometto straordinario!
            Portava un cappello a cilindro nero in testa.
            Indossava una giacca a coda di rondine di velluto color prugna.
            I pantaloni erano verde bottiglia.
            I guanti erano grigio perla.
            In una mano teneva un bastone da passeggio dal manico d’oro.
            Sul mento aveva una piccola barba a pizzetto. E gli occhi erano luminosi e vispi.
            Era allegro e sorridente, e molto vivace!
            Muoveva la testa a scatti di qua e di là e i suoi movimenti erano così veloci

            che sembrava uno scoiattolo che salta da un albero all’altro.
            All’improvviso guardò i cinque ragazzi, allargò le braccia e sorridendo gridò:
            – Benvenuti, miei piccoli amici! Benvenuti nella mia fabbrica! Venite avanti
            uno per volta, per favore!
            Roald Dahl, La fabbrica di cioccolato, Salani Editore

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