Page 60 - Guida al testo_IL LIBROAGENDA 4
P. 60
IMPARARE FACILE
L’uccellino, pagina 137
Interventi di semplificazione sul TESTO ORIGINALE
Cominciai a vagare senza meta tra gli alberi, come ogni giorno.
All’improvviso avvistai un uccellino. Lo sentii cinguettare in cima a un eucalipto. Era
così piccolo che faticavo a individuarlo tra le foglie. Le sue piume erano grigie con
sfumature azzurre, il suo becco nero. La sua voce era straordinariamente acuta e
potente in rapporto al suo esile corpicino.
Si alzò in aria, gioioso, posandosi su un altro ramo. Continuava a spostarsi velocemente
da un ramo all’altro, poi si fermava e guardava sempre verso di me. Ogni volta che i
nostri sguardi si incrociavano, l’uccellino spiccava il volo, fermandosi di colpo pochi
metri più in là. Era come se mi invitasse a giocare con lui. Non riuscii a resistere a quel
richiamo e mi arrampicai sull’albero.
Ormai avevo raggiunto l’uccellino. Provai ad allungare la mano per accarezzare le sue
morbide e lucenti piume, ma l’uccellino non si fidò e spiccò il volo andando a posarsi
sul ramo dell’albero di fronte, poi si voltò verso di me muovendo rapidamente la
testolina da destra a sinistra, poi dall’alto verso il basso. Se ne stava lì e mi guardava,
incuriosito.
Forse era solo la mia fantasia, ma pareva che mi chiamasse, che mi invitasse a giocare
con lui.
M. Foa e M. A. Bragonzi, Il bambino invisibile, Piemme
TESTO RIDOTTO E ADATTATO da proporre agli alunni
Lo scrittore racconta...
Lo s cr i t t o r e r a c c o n t a . . .
Cominciai a camminare tra gli alberi.
All’improvviso vidi un uccellino. Lo sentii cinguettare in cima a un albero
di eucalipto. Era così piccolo che facevo fatica a vederlo tra le foglie. Le
sue piume erano grigie e azzurre, il suo becco nero. La sua voce era forte
rispetto al suo corpicino delicato.
Volò posandosi su un altro ramo. Continuava a spostarsi velocemente
da un ramo all’altro, poi si fermava e guardava verso di me. Era come se
mi invitasse a giocare con lui. Non riuscii a resistere a quell’invito e mi
arrampicai sull’albero.
Ormai avevo raggiunto l’uccellino. Provai ad allungare la mano per
accarezzare le sue morbide e lucenti piume, ma l’uccellino volò via
andando a posarsi sul ramo dell’albero di fronte, poi si voltò verso di me
muovendo la testolina da destra a sinistra, poi dall’alto verso il basso. Se
ne stava lì e mi guardava, incuriosito.
Forse era solo la mia fantasia, ma sembrava che mi chiamasse, che mi
invitasse a giocare con lui.
M. Foa e M. A. Bragonzi, Il bambino invisibile, Piemme
58