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La grammatica valenziale
Scene teatrali
Possiamo partire proprio dal pre-
sentare il verbo come un regista
che rappresenta una scena e per
rappresentarla ha bisogno di alcu-
ni attori, iniziando magari con un
verbo a due argomenti. Proponia-
mo di rappresentare, ad esempio,
la scena di rincorrere, sollecitando
i bambini a dire quanti e quali attori
sono necessari per realizzarla.
Giochiamo a rappresentare questa e al-
tre scene, con verbi prima a due e poi a tre ar-
gomenti, e facciamo toccare con mano l’impossibilità
di fare la rappresentazione senza che siano presenti tutti gli attori
richiesti dal verbo regista.
Dopo questa fase giocosa, quando tutti i bambini hanno ca-
pito il ruolo determinante del verbo nella costruzione della frase,
possiamo passare a lavorare sulla frase minima, formata dal verbo
e dai suoi argomenti (o complementi necessari), sull’arricchimen-
to della stessa con complementi facoltativi e sulla riduzione della
frase arricchita, tutte attività molto utili anche per lo sviluppo della
produzione scritta, in cui non di rado i bambini hanno difficoltà
proprio a strutturare le frasi.
Lasciamo tuttavia la classificazione astratta dei verbi, a zero,
uno, due, tre o quattro argomenti, alle classi successive e rimandia-
mo alle scolarità successive quei verbi che attivano scene diverse,
con argomenti diversi, perché possono avere significati diversi.
Specie all’inizio, quando dobbiamo far prendere confidenza con
il modello, abbiamo cura di scegliere e lavorare su verbi concreti,
con un significato trasparente, familiari ai bambini e capaci di ri-
chiamare alla loro mente scene facilmente rappresentabili.
Ma in ogni caso ci meraviglieremo di quanto i bambini, anche
i meno pronti, arriveranno senza troppe difficoltà a interpretare la
struttura della frase secondo il modello valenziale e a capire il suo
concetto di frase minima.
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