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LA MIA PROVA (in LETTURE): LE SOLUZIONI
LA MIA PROVA 231
nel pavimento per la vergogna; anche i bambini piccoli sanno il proprio
indirizzo, ma lei era stata portata nella nuova casa quasi come fosse stata
Nona lo guardò e la luce svanì dai suoi occhi. Si sarebbe scavata un buco
Rumer Godden, Bambole giapponesi, Bompiani
– Ti trovi in Inghilterra – disse Mr Twilfit dolcemente. – Il tuo indirizzo qui?
– Non lo so – fu costretta a sussurrare. un bagaglio, e non aveva mai pensato a scoprire il suo indirizzo. – Capisco. Non ti interessava – disse Mr Twilfit, e Nona annuì, presa da un altro attacco di lacrime. – È lontano? – chiese Mr Twilfit. – È subito qui sulla strada. – Andiamo, allora – disse Mr Twilfit. – Oh, perbacco! – esclamò Belinda, che stava guardando da una delle fi- nestre che davano sulla strada. – Guardate, Nona e
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– Non avevo idea che ci potesse essere un bambino o una bambina in questa
Il tono era quasi dolce, adesso. Un tempo, Ayah, la tata di Nona quando viveva
città – disse – che si lava le mani prima di toccare i libri. Ti chiedo scusa, Missy.
– Deve proprio essere giapponese? – chiese Mr Twilfit. in India, la chiamava “Missy”. Era troppo: Nona scoppiò in lacrime. – È per, sniff, le mie bambole giapponesi, sniff – disse Nona. – E vuoi farle sentire a casa – disse Mr Twilfit, e guardò fuori dalla finestra. Poi aggiunse: – Quando ero bambino, sapevo che cosa volesse dire essere molto Mr Twilfit non aveva cacciato Nona dal negozio. L’aveva portata invece nella stanza sul r
LA MIA PROVA 55 lontano da casa. 60 65 70 dagli scaffali. 75 80 un po’ diverso. – Basterà? 85 90 230
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