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VERIFICA DI CONOSCENZE E COMPETENZE 1 LETTURA E
COMPRENSIONE
Obiettivi
- Saper utilizzare la lettura silenziosa nel lavoro individuale.
- Leggere e analizzare testi narrativi per individuare la presenza di elementi reali, realistici e fantastici.
- Leggere testi narrativi realistici e comprenderne i principali elementi distintivi: fatto-chiave,
narratore, luogo.
QUAQUARONE
Sono sempre stata una bambina di città, ma i miei ricordi d’infanzia sono pieni
di animali selvatici, proprio come se fossi una bambina di campagna.
Era mio padre di solito a portarceli in casa, indifferente alle proteste e alla dispe-
razione di mia madre. Su qualsiasi altro argomento la volontà di mia madre era
legge, ma su questo degli animali non riusciva ad averla vinta.
Stavamo per cambiare casa quando mi fu regalata una giovane anatra selvatica,
un bellissimo germano reale dal collare verde smeraldo e dalle piume della coda
tutte arricciolate.
Lo chiamai Quaquarone, dal nome di un personaggio di Topolino. Nonostante
avesse le zampe palmate, Quaquarone camminava benissimo all’asciutto e usciva
a passeggio con me. Le prime volte lo tenevo al guinzaglio legandogli uno spago
a una zampa, ma dopo qualche giorno non fu più necessario. Mi seguiva dapper-
tutto e non accennava a scappare.
Io avevo ormai dieci anni, stavo per iscrivermi alla scuola media e mia madre
trovava poco elegante che me ne andassi su e giù in piazza d’Italia seguita da un
papero che mi beccava le calze in segno d’affetto. Mi diceva: – Per fortuna nella
casa nuova avremo un terrazzo. Gli metteremo una vaschetta d’acqua fresca e
potrai lasciarlo sempre lì.
Ma la nuova sistemazione non fece affatto bene a Quaquarone: non voleva più
mangiare e perdeva le penne.
– Bisogna riportarlo in campagna! – disse mio padre. E così lo portai in braccio
per cinque chilometri, fino a un’azienda agricola attraversata da un fiume, dove
viveva come custode la sorella della nostra domestica anziana. Come vide l’acqua,
Quaquarone ci si tuffò starnazzando. Galleggiava come una barchetta, immergeva
la testa, scrollava le piume. Sembrava molto contento.
Lo salutai con la mano.
Da quel giorno, nonostante il terrazzo, mia madre non volle più in casa nessun
animale. Riuscii solo a conservare la mia nuova tartaruga Andrea, che frequentò
con me le scuole medie, il ginnasio, il liceo e l’università.
Oggi vive libera in una pineta vicino al mare, e probabilmente è la tartaruga più
istruita che esista sulla faccia della Terra.
Bianca Pitzorno, in Quando avevo la tua età, Fabbri Editori
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