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LEGGERE E CAPIRE... IL RACCONTO GIALLO
LA STATUETTA SCOMPARSA
LA STATUETTA SCOMPARSA
1 Leggi il racconto in modo espressivo: cerca di dare un’intonazione diversa
alla voce di ciascun personaggio.
David Wilson sospirò: dal giorno prima non aveva smesso un attimo di piovere, perciò anche
oggi non sarebbe uscito. Si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla vetrinetta di cristallo. Mr Wilson
la chiamava la “teca dei tesori” e non aveva torto, perché al suo interno erano esposti in bella
mostra reperti archeologici molto preziosi. Vi era un’anfora greca, un bracciale etrusco in metallo
brunito, diversi tipi di selce, ciotole e vasetti cinerari; ma quello di cui Mr Wilson andava mag-
giormente fiero era una statuetta in marmo della dea Minerva, non più alta di dieci centimetri,
che la commissione archeologica del Museo d’Arte Antica faceva risalire al I secolo a.C.: un valore
inestimabile, soprattutto per la fabbricazione accurata.
Mr Wilson aveva aperto la teca al mattino per fotografare i vari pezzi e ora voleva rimetterli al
proprio posto. Staccò la chiave dalla catena che portava al collo, ma si accorse che non serviva,
perché, dopo aver estratto i reperti per fotografarli, non aveva richiuso la teca. Quindi aprì l’anta
di cristallo. Estrasse dal cassetto un panno di lana finissima e man mano che riposizionava gli
oggetti li ripuliva delicatamente dalla polvere.
Prese in mano la statuetta, la rigirò delicatamente tra le mani e il suo respiro si interruppe. Aguzzò
maggiormente lo sguardo dietro le sue lenti da miope ed ebbe la certezza. Non era quella originale:
la statuetta era stata sostituita. Solo lui sapeva dell’esistenza di quel piccolissimo rilievo dietro la
scapola destra, non più grande dell’addome di una formica.
Controllò gli altri oggetti e capì che quelli non erano stati toccati; chiuse la teca e immediatamente
pensò che il furto doveva essere accaduto in mattinata perché quando aveva fotografato i suoi
pezzi, li aveva verificati uno per uno. Inoltre pensò che il fatto doveva essere stato commesso da
qualcuno dei suoi collaboratori domestici: dall’esterno non poteva essere entrato nessuno, perché
il cane da guardia avrebbe abbaiato e Mr Wilson quel mattino non aveva sentito niente.
Chiamò i dipendenti, e tutti e quattro si presentarono all’appello: Miss Beth la cuoca, Miss Lilith
la domestica, Robert l’autista e Rudolph il segretario personale.
Mr Wilson chiese a ognuno di loro come avessero trascorso la mattinata.
– Ho preparato il plum-cake per domenica, come piace a lei. Avevo tutto in casa e non sono
nemmeno uscita per fare la spesa... – disse Miss Beth, e il profumo proveniente dalle cucine in-
dubbiamente lo confermava.
– Io ho pulito a fondo la sua biblioteca, ricorda? Me lo
aveva chiesto ieri – raccontò la domestica. – Non ho
ancora finito, non è un compito facile.
L’autista riferì: – Io ho lavato la sua automobile in giar-
dino, mi sembrava troppo polverosa. Ci tengo che lei
possa avere una vettura sempre lucida, come nuova.
E Rudolph con un mezzo sorriso: – Sono stato nello stu-
dio, a sistemare i conti: può verificare quando desidera...
Mr Wilson rifletté un attimo, poi aggiunse: – Ancora
una domanda a due di voi. Miss Lilith, lei ha pulito la
biblioteca: ha rimesso al loro posto i libri sul tavolo?
– Ho rimesso a posto alcuni volumi ma ho lasciato sul
Leggere e comprendere un racconto giallo; rispondere a quesiti
116 con risposta a scelta multipla; produrre un riassunto.