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ITALIANO
Il dromedario e il cammello
In questo racconto prevale il dialogo. Per riassumere il testo utilizza la tecnica
dell’eliminazione:
• in ogni battuta pronunciata dai personaggi traccia una riga sulle parti che non
sono indispensabili; elimina anche le battute che non sono necessarie;
• trascrivi le parti rimaste trasformando il discorso diretto in discorso indiretto.
Puoi usare verbi differenti, per evitare ripetizioni (“rispose” invece di “disse”);
• collega tra loro le varie parti;
• infine, controlla la punteggiatura.
Fai attenzione a mantenere il significato complessivo del racconto. L’attività è avviata.
Un giorno il dromedario disse al cammello: – Amico, ti compiango. Permetti che
io ti faccia le mie condoglianze.
– Perché? – domandò il cammello. – Non sono mica in lutto.
– Vedo – proseguì il dromedario – che non ti rendi conto della tua disgrazia. Tu sei
chiaramente un dromedario sbagliato per eccesso: hai due gobbe anziché una sola.
Ciò è molto, molto triste.
– Prego... – disse il cammello. – Io non volevo dirtelo per delicatezza ma, visto che
sei entrato nel discorso, sappi invece che la disgrazia è tua. Tu sei chiaramente un
cammello sbagliato per difetto: difatti hai una sola gobba anziché due, come dovresti.
La discussione continuò per un bel pezzo, e i due animali stavano già per venire
alle mani, anzi alle gobbe, quando passò di lì un beduino.
– Chiediamo a lui chi di noi due ha ragione... – propose il dromedario.
Il beduino li stette ad ascoltare pazientemente, scosse la testa e rispose: – Amici
miei, siete sbagliati tutti e due. Ma non nelle gobbe: quelle ve le ha date la natura,
il cammello è bello perché ne ha due e il dromedario è bello perché ne ha una
sola. Siete sbagliati nel cervello, perché non l’avete ancora capito.
Gianni Rodari, Il libro degli errori, Einaudi Ragazzi
RIASSUNTO
Un giorno il dromedario disse al cammello che voleva fargli le condoglianze perché
lui era un dromedario sbagliato per eccesso: infatti aveva due gobbe anziché una.
Il cammello rispose che .............................................................................................................................................................................
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