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VERIFICA DI CONOSCENZE E COMPETENZE 3 ASCOLTO
Obiettivo
- Ascoltare e comprendere il significato globale di un testo letto dall’insegnante,
anche in base al tono di voce utilizzato, e individuarne le informazioni principali.
CHE NOIA DIVENTARE GRANDI!
– Non voglio diventare grande! – disse con decisione Pippi.
– Nemmeno io! – fece eco Annika.
– Davvero, non c’è da augurarselo... – approvò Pippi. – Le persone grandi non si diver-
tono mai; hanno solo molto da lavorare, degli abiti buffi, i calli e le tasse comunali.
– Che noia dover diventare grandi! – confermò anche Tommy.
– E chi ha mai detto che si debba? – chiese Pippi. – Se la memoria non m’inganna,
devo avere un paio di pillole da qualche parte...
– Che pillole? – domandò Tommy.
– Delle pillole ottime per chi non vuole diventar grande! – disse Pippi.
Cercò dappertutto, in armadi e cassetti, e un istante dopo ricomparve con tre
granelli del tutto simili a piselli gialli.
– Sembrano proprio dei piselli, eh? E invece non lo sono affatto... – spiegò Pippi.
– Sono pillole Cunegunde. Me le diede molto tempo fa un vecchio capo indiano.
– Bastano queste pillole? – chiese Annika, dubbiosa.
– Senz’altro! – assicurò Pippi. – Ma bisogna inghiottirle al buio, e recitare questa
formula magica: “Piccole e belle Cunegunde, non voglio mai diventare grunde!”.
– “Grande”, vuoi dire... – la riprese Tommy.
– Se ho detto “grunde” significa che voglio dire “grunde”! – disse Pippi. – Il trucco
sta proprio qui: quasi tutti dicono “grande”, e non potrebbero commettere sbaglio
peggiore, perché allora si comincia a crescere e non si smette più.
– Non ho il coraggio di mangiare queste pillole... – disse Annika, spaventata.
– Sarebbe terribile, se dovessi sbagliare.
– Non puoi sbagliare! – la rassicurò Pippi. – Se lo pensassi sta’ certa che non ti
offrirei le mie pillole.
– Va’ là che non sbagli, Annika! – la incitò Tommy.
Pippi diede a Tommy e ad Annika una pillola Cunegunda per ciascuno, mentre un
brivido d’emozione correva loro per la spina dorsale: pensate, un attimo dopo le
pillole miracolose si sarebbero depositate nel loro stomaco, e questo era sufficiente
perché non dovessero mai, mai diventare grandi. Che meraviglia!
– Piccole e belle Cunegunde, non voglio mai diventare grunde! – recitarono tutti
e tre contemporaneamente.
Era fatto. Pippi riaccese la luce.
– Splendido! – esclamò. – Com’è semplice evitare di diventare grandi, di avere calli e
altri malanni. Solo, le pillole sono rimaste così a lungo nel mio armadio, che non si
può essere proprio matematicamente sicuri che non abbiano perduto il loro potere.
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