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GEOGRAFIA
(come la cattedra) e di arrivare a un altro (come il proprio banco); poi invitiamo un bam-
bino a eseguire un breve percorso a piacere e chiediamo a un altro quali sono i punti di
partenza e di arrivo del compagno. Proponiamo quindi la pagina 38 del libro.
Dopo avere consolidato il riconoscimento dei punti di partenza e di arrivo, concen-
triamoci sul percorso, la cui rappresentazione e descrizione possiamo introdurre
mediante la pagina 39.
Per fare acquistare dimestichezza con l’uso degli indicatori topologici nei percorsi, sarà
utile dare spazio all’attività pratica. Perciò, possibilmente in palestra, predisponiamo
degli attrezzi in vario modo e realizziamo percorsi diversi: privilegiamo la varietà alla
complessità. È bene che la descrizione di ogni percorso avvenga immediatamente
dopo l’esecuzione, in modo che gli alunni abbiano ancora davanti agli occhi la di-
sposizione degli attrezzi e nella mente ciò che hanno appena fatto: chiediamo loro di
prestare attenzione ai punti di riferimento che citiamo e ai termini che di volta in volta
utilizziamo.
Un punto di vista ulteriore
è quello di pagina 40 “Fare
per imparare”: la proposta
ci dà l’opportunità di consi-
derare la descrizione di un
percorso come sequenza
ordinata di istruzioni e,
quindi, di presentarla come
attività di coding.
La pagina 41 conclude
questa parte di lavoro con
una verifica delle cono-
scenze acquisite.
SPAZIO E FUNZIONI
Spazi interni ed esterni
L’ultima parte del corso di Geografia si focalizza sullo spazio che ci circonda. Pos-
siamo introdurre l’argomento con degli esempi. Chiediamo alla classe dove si trova
in quel momento (nell’aula) e facciamo notare che questo spazio è chiuso perché è
delimitato da pareti.
Sottoponiamo altre situazioni, osservando che anche quando siamo nella palestra o
nell’aula di pittura ci troviamo in spazi racchiusi da pareti.
Invece, quando siamo al parco giochi o su una spiaggia oppure quando andiamo in
bicicletta, ci muoviamo in spazi aperti, che non hanno delimitazioni. Arriviamo così
a distinguere spazi interni e spazi esterni, dei quali troviamo esempi familiari nelle
pagine 42 e 43.
Rileviamo quindi che in ogni spazio ci sono degli elementi che “servono a”, cioè hanno
una specifica funzione: tornando allo spazio dell’aula, osserviamo l’elemento “lava-
gna”, che serve a tracciare parole e numeri in modo che tutti possano leggerli; nello
spazio del parco giochi, è presente l’elemento “scivolo” che serve per salire in alto e
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