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LEGGERE, CAPIRE E DESCRIVERE
“LO VEDI CHE SEI UNO SFATICATO?”
“LO VEDI CHE SEI UNO SFATICATO?”
1 Leggi il racconto in modo espressivo,
prestando attenzione alle parti descrittive.
Tutti gli dicevano sempre che era uno sfaticato, spe-
cialmente sua madre. Discutevano tutti i giorni all’ora
di pranzo perché, quando la madre gli chiedeva di
apparecchiare la tavola, lui rispondeva che era im-
pegnato e non poteva darle retta.
Per questo lei si arrabbiava ed esclamava: – Lo vedi
che ho ragione, che sei uno sfaticato?
La verità era che lui non ce la faceva più ad appa-
recchiare la tavola. Lo aveva fatto tutti giorni, per
lungo tempo, con la cura e i criteri che gli aveva
insegnato proprio sua madre.
Toglieva il vaso e il centrotavola, li metteva sul ripiano del mobile. Dal primo cassetto dello stes-
so mobile prendeva la tovaglia e con un gesto ampio la faceva volare, fino a quando si posava
morbidamente sul ripiano. Poi la sistemava negli angoli per ottenere la stessa lunghezza su ogni
lato. Con le mani premeva forte sulle pieghe, cercando di stirarle il più possibile.
Poi metteva i piatti e i bicchieri: quello per l’acqua vicino al piatto, verso il centro della tavola,
e quello più piccolo per il vino alla destra dell’altro, solo per i genitori; alla sinistra del piatto
sistemava due forchette e un cucchiaio se era il giorno di minestra.
Il coltello andava alla destra del piatto, sopra il tovagliolo piegato con cura a forma di triangolo.
Quindi tagliava il pane a fette sottili e lo metteva in
un cestino di vimini, ricoperto da un tovagliolo di
carta. Posava il cestino al centro della tavola e vicino
metteva la bottiglia dell’acqua e la bottiglia del vino.
Infine metteva un aggeggio di vetro con olio, aceto,
sale e pepe in un angolo vuoto.
Era bella la tavola apparecchiata in quel modo.
Non appena aveva finito, la madre diceva: – A tavola!
Il padre e i fratelli si precipitavano rumorosamente
sulle sedie, spiegavano i tovaglioli facendo saltare
il coltello (ogni volta, mai nessuno che togliesse
il coltello prima di prendere il tovagliolo sotto)
riempivano i bicchieri fino all’orlo facendo cadere
chiazze d’acqua. E non rimettevano le bottiglie
nel posto dove si era formato il cerchio segnato
dal fondo.
Poi increspavano la tovaglia.
E pure la madre ci si metteva: portava la pentola
a tavola, facendo spostare un piatto, il cestino del
pane, la bottiglia del vino mentre esclamava: – Fate
spazio, fate spazio!
Leggere, comprendere e produrre un testo descrittivo; rispondere a quesiti
100 con risposta a scelta multipla e a domande aperte.