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               ITALIANO   ASCOLTO E PARLATO


                                         Che fatica fare il Dio!



            Anche Dio, qualche volta, si stanca. E il giorno in cui si stancò di più fu quello in cui creò
            l’Elefante. “È l’ultima volta che creo qualcosa di così grosso...” pensò.
            Era così stanco che alla fine cercò di sbrigarsi. Infatti, avrebbe dovuto fornire all’Elefante
            una folta pelliccia. Poi, però, pensò che in fondo non gli serviva: sarebbe bastato spalmare
            un po’ di argilla speciale per Elefanti. Finalmente terminò il suo lavoro, verso le quattro del
            pomeriggio.
            Dio era molto compiaciuto. Si ripulì le dita dall’argilla, ne fece una pallina e la lanciò sul
            suo bancone da lavoro. Stava giusto per togliersi il grembiule quando l’Elefante gridò: – Ma
            non hai ancora finito! Io voglio un cappotto!
            Dio si sentì sprofondare.
            – Caro Elefante, – disse poi – tu hai già uno splendido cappotto di vera pelle d’Elefante.
            La sua voce fu subito sommersa da un nuovo grido: – Voglio un cappotto di pelliccia! Così
            mi sento nudo!
            Dio stava per arrabbiarsi, ma vedendo che dall’occhio dell’Elefante sgorgava una lacrima,
            disse gentilmente: – Elefante, temo che l’argilla che mi serviva per te sia proprio finita...
            – E che cosa hai buttato via un attimo fa? – strillò ancora l’Elefante. – Ti ho visto: era la
            mia argilla!
            – Ma non basta: ne è rimasta troppo poca... – esclamò Dio.
            – Oh, sì che basta! – insisté l’Elefante. – Fammi almeno qualche
            pelo: sarà sempre meglio che niente.
            Dio sospirò e gli accarezzò la fronte. Poi cominciò a confezionare
            delle setole con il pezzetto di argilla, e le attaccò qua e là sulla
            testa e sulla schiena dell’Elefante. Ma l’argilla finì subito.
            – Come sto? – chiese l’Elefante.
            – Devo dire che ti stanno benissimo. Avevi ragione a insistere.
            L’Elefante ne fu felicissimo. Curvando la proboscide per sfiorare
            le setole, si incamminò verso la pianura, dove i Leoni splende-
            vano come gioielli regali e le Gazzelle facevano balzi lievi come
            l’ombra di una nuvola.
                                       Ted Hughes, Storie del mondo primitivo, Mondadori





                                           Che fatica fare il Dio!

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                il	dialogo	fra	i	personaggi.
             	 •	Perché	Dio	era	molto	stanco?
             	 •	Che	cosa	chiede	l’Elefante,	non	appena	Dio	decide	di	andare	a	riposare?
             	 •	In	che	modo	Dio	cerca	di	convincere	l’Elefante	che	il	cappotto	non	si	può	fare?
             	 •	Ci	riesce?	Perché?
             	 •	Alla	fine,	l’Elefante	è	contento	del	risultato?


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