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ITALIANO   ASCOLTO E PARLATO
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                                               Il citofonino



             Mio cugino ha sette anni, uno in più di me, e abita nel palazzo di fronte. Ogni volta che
             vado a casa sua devo chiedere a qualcuno di suonare il campanello per me, perché io a
             premere il tasto del citofono non ci arrivo.
             Un giorno ho trovato un operaio con una tuta blu e gli ho chiesto: – Che fai?
             Lui mi ha risposto, con un mazzo di fili rossi e gialli in mano: – Sto installando il nuovo
             citofono. Il vecchio si è rotto.
             – Perché non lo metti alla mia altezza? Sono alto un metro e otto centimetri giusti.
             Mi ha risposto che non era possibile, perché lui eseguiva solo degli ordini.
             Ripensandoci, mi sono accorto che era vero: io gli avevo fatto una domanda, mica gli avevo
                                 detto di fare qualcosa.
                                     Allora ho ordinato: – Metti il citofono all’altezza di un bambino!
                                       Ma non ha funzionato, perché l’operaio mi ha voltato le spalle e
                                         ha ricominciato a lavorare, ignorandomi.
                                          Così sono salito e ho chiesto a mio zio di ordinare all’operaio di
                                          mettere un citofono ad altezza di bambino. Forse a lui avrebbe
                                          dato retta. Mio zio mi ha guardato perplesso, poi mi ha detto
                                          che quelle decisioni le prende l’amministratore del condominio.
                                          – E va bene, chiedi all’amministratore! – ho proposto io.
                                          Lui mi ha spiegato che per avere una risposta dall’amministra-
                                          tore ci sarebbero voluti mesi e nel frattempo io sarei cresciuto
                                          e un citofono alto un metro non mi sarebbe più servito.
                                          Ma io questa cosa non l’ho capita.
                                          – Mica sarò l’ultimo bambino sulla Terra! – gli ho risposto.
                                          – Scusa, nel pancione della zia che cosa c’è?
                                          Allora mio zio, dopo aver pensato per un secondo al pancio-
                                          ne di mia zia, è salito al quarto piano e ha bussato alla porta
                                          dell’amministratore.
                                                   Scuola Holden, 100 storie per quando è veramente troppo tardi, Feltrinelli





                                                 Il citofonino

               	 Rispondi	per	verificare	se	hai	capito	bene	il	contenuto della storia	e	in	particolare
                la	sua	conclusione.
             	 •	Chi	è	il	protagonista	della	storia	e	quanti	anni	ha?
             	 •	Qual	è	il	suo	problema?
             	 •	A	quali	persone	chiede	aiuto	per	risolverlo?
             	 •	Perché	lo	zio	non	vuole	andare	dall’amministratore	del	condominio?
             	 •	Perché	a	un	certo	punto	il	protagonista	afferma:	“Mica	sarò	l’ultimo	bambino
             	  	 sulla	Terra!”?
             	 •	Perché,	alla	fine,	lo	zio	si	convince	a	chiedere	aiuto	all’amministratore?


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