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Racconto realistico                                                            ASCOLTO

               Piccoli protagonisti


                                     La collezione di parole


               II mio nome è VERONICA. VE come... VEntuno, che è la data del mio compleanno;
               VErbena, che è il profumo che piace alla mamma; VErdone, che è un colore che non mi
               piace proprio; VEleno, che è il soprannome che mi dà mia sorella Valentina.
               A me succede una cosa strana: ogni tanto sento che devo fare una cosa e allora prendo
               una DECISIONE... e quando l’ho presa l’ho presa!
               Due anni fa ho DECISO che dovevo imparare un mucchio di parole difficili. Tipo quelle
               che adopera il papà con i suoi pazienti: «Non si preoccupi, signora, è una sindrome
               influenzale», dice. Che poi sarebbe solo l’influenza.
               I grandi usano un sacco di parole strane, ma è difficile ricordarle. Perciò mi sono fatta
               un quaderno segreto e lì ci scrivo tutte le parole strane che sento in giro. Ne ho già 65,
               ma ne potrei avere di più; solo che certe me le dimentico, certe me le ricordo così così
               e certe... non ho voglia di scriverle!
               La prima volta che ho adoperato una parola difficile c’erano a cena da noi Camilla e
               Umberto, che hanno due cani, tre gatti, un pappagallo e due canarini. I grandi più sim-
               patici che io conosco.
               Parlavano di animali, il mio argomento preferito. Hanno cominciato loro con gli elefanti
               e i rinoceronti, poi siamo passati ai gatti, che a me piacciono di più. Allora io ho rac-
               contato di quando Briciolo era sparito di casa e l’ho cercato per due giorni, e poi l’ho
               scoperto all’improvviso sul tetto della casa di fronte che miagolava come un disperato,
               perché non sapeva più scendere. E abbiamo dovuto chiamare i pompieri.
               – Be’, – ho detto io alla fine – i gatti sono proprio imprebedibili!
               Tutti stavano in silenzio, solo mia sorella Valentina si è messa a
               ridere e ha detto: – Forse volevi dire imprevedibili!
               Io mia sorella certe volte la strozzerei! Ma non mi ha fatto proprio
               impressione: – No, IMPREBEDIBILI! – ho ripetuto. – Lo vuoi sapere
               più tu di me, che non sai nemmeno come sono fatti, i gatti?

                                         Roberto Piumini, C’era una volta, ascolta, Einaudi Ragazzi



                                          La collezione di parole


              	 Rispondi	per	verificare	se	hai	ascoltato	con	attenzione	anche	i	particolari meno
               importanti	del	racconto.
            	 •	Qual	è	il	colore	che	Veronica	detesta? 	 •	Qual	è	l’argomento	preferito
            	 •	Quale	decisione	ha	preso	due	anni	            	 	 di	Veronica?
            	 	 prima	la	bambina?	                            	 •	Quali	animali	le	piacciono	molto?
            	 •	Che	lavoro	fa	il	papà	di	Veronica?	           	 •	Chi	è	Briciolo	e	che	cosa	gli	è
            	 •	Come	si	chiama	la	sorella	di	Veronica? 	 	 successo?
            	 •	In	quale	occasione	la	bambina	ha	             	 •	Quale	parola	difficile	usa	Veronica
            	 	 adoperato	per	la	prima	volta	una	             	 	 a	proposito	dei	gatti?
            	 	 parola	difficile?	                            	 •	In	che	modo	la	sorella	la	corregge?

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