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LA FACILITAZIONE
LA FACILITAZIONE
Il tubo grugnì, sempre più impaziente: – Sbrigati!
Julie lanciò il tubo e corse al riparo.
Non riuscì a vedere il braccio snodato che raccoglieva il ferito per condurlo a bordo.
Non vide neppure i razzi spingere la navicella verso il cielo. Ma respirò un forte odore
di bruciato: là dove la navicella era decollata l’erba stava bruciando.
Julie aveva un po’ di paura. Decise di tornare a casa. Camminando pensava che, forse,
aveva salvato la vita a un abitante delle stelle.
Yak Rivais, Impossibile!, Salani Editore
TESTO RIDOTTO E ADATTATO da proporre agli alunni
Julie si fermò in mezzo alla strada.
– Fermati! Prendimi! – le diceva una voce metallica.
Julie vide sul marciapiede un piccolo tubo di metallo e lo raccolse.
– Non ho mai visto un tubo che parla! – esclamò Julie.
– Cammina nella direzione che ti indicherò – ordinò la voce. – Va’ avanti
finché mi sentirai contare. Uno, due, tre...
Julie camminò fino al parco.
– Ferma!
Julie si fermò.
– Vengo da molto lontano, – disse il tubo – dalle stelle! Sono un poliziotto
dello spazio.
– Mi piacerebbe vederti – disse Julie.
– D’accordo, ma dopo avermi visto devi lanciare il tubo nella mia navicella,
così potrò tornare a casa.
– Promesso!
– Allora portati il tubo all’occhio e mi vedrai.
Julie obbedì e scorse una cosa orribile che la spaventò. Era rotonda,
gelatinosa, con pezzetti di corazza rossa, antenne pelose, grandi occhi e
proboscidi ricoperte di ventose.
Per lo spavento, Julie lasciò cadere il tubo.
– Mi hai fatto paura – ammise Julie raccogliendolo. – E la navicella dov’è?
– Alla tua destra.
Julie vide sull’erba una sfera luminosa alta come un camioncino, poggiata su
quattro piedi a forma di missili. La porta rotonda era spalancata.
Julie lanciò il tubo e corse al riparo. Respirò un forte odore di bruciato: là
dove la navicella era decollata l’erba stava bruciando.
Julie aveva un po’ di paura, così decise di tornare a casa.
Yak Rivais, Impossibile!, Salani Editore
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