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ITALIANO





                   Il naso si allunga ancora di più. Ora è così lungo che Pinocchio non può muoversi
                   senza che sbatta da qualche parte.
                   La Fata lo guarda e ride.
                   – Caro Pinocchio, le bugie si riconoscono subito – gli spiega. – Ci sono quelle che
                   hanno le gambe corte e quelle con il naso lungo, come le tue.
                   Che vergogna! Il burattino vorrebbe correre a nascondersi, ma a causa di quel
                   naso lungo lungo non passa più dalla porta. Piange e piange.
                   Finalmente la Fata, impietosita, batte le mani e questa volta arrivano degli uccelli-
                   ni, cioè alcuni picchi. Si posano sul nasone e cominciano a beccarlo, riportandolo
                   alla giusta misura.







                 LA CONSONANTE T


                 La lettura dell’insegnante • pagina 86



                                       PINOCCHIO FINISCE IN TRAPPOLA
                   La Fata dice a Pinocchio che può restare con lei, se vuole.
                   – Certo che voglio! – esclama Pinocchio – E il mio babbo?
                   – Sta arrivando... – lo informa la Fata.
                   Pinocchio esce e gli corre incontro impaziente. Ma... chi trova di nuovo? Il Gatto
                   e la Volpe! Quei due furbacchioni lo convincono nuovamente a seguirli fino al
                   Campo dei Miracoli, a scavare una buca e a seppellirvi le monete d’oro.
                   – Torna qui tra mezz’ora... – gli dicono. – Vedrai che sorpresa!
                   Dopo mezz’ora Pinocchio torna, ma non trova nessun alberello carico di monete.
                   – Il Gatto e la Volpe mi hanno imbrogliato! – si dispera il burattino. Ora deve tor-
                   nare dalla Fata a mani vuote.
                   Si incammina, però ha così tanta fame che non resiste alla tentazione di entrare
                   in una vigna per mangiare un grappolo d’uva. Pinocchio prende l’uva e... zac!
                   Eccolo prigioniero dentro la trappola che il padrone della vigna ha messo per
                   catturare i ladri che di notte rubano le sue galline.
                   Pinocchio piange, protesta e cerca di spiegare al padrone della vigna che lui non
                   è un ladro di galline!
                   – Comunque, per punizione farai la guardia e, quando arriveranno i ladri, abbaie-
                   rai per avvisarmi! – decide il contadino.
                   Quella notte, ecco i ladri che si infilano nel pollaio. Pinocchio si mette subito ad
                   abbaiare: – Bu-bu-bu-bu!
                   Il contadino corre e, scoperti i ladri, fa i complimenti a Pinocchio e lo lascia libero
                   di tornare a casa dalla Fata.










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